Elezioni, centrodestra promette tagli alle tasse, stretta immigrazione, revisione sussidi

ROMA (Reuters) – La coalizione di centrodestra promette, nel caso di vittoria alle elezioni del 25 settembre, di tagliare le tasse, un giro di vite all’immigrazione, la rottamazione dell’attuale sistema di sussidi sociali e la riforma per l’elezione diretta del Capo dello Stato.

Nel programma elettorale dell’alleanza guidata da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, dalla Lega di Matteo Salvini e da Forza Italia di Silvio Berlusconi, reso noto ieri sera, vengono elencati 15 punti con pochi dettagli e si ribadiscono nella sostanza gli impegni che in questi giorni di campagna elettorale i singoli partiti stanno annunciando in vista del voto.

Si promette la “riduzione della pressione fiscale per famiglie, imprese e lavoratori autonomi”, con la cosiddetta “flat tax” o aliquota unica, sul reddito annuale fino a 100.000 euro per i lavoratori autonomi e su qualsiasi aumento di reddito da un anno all’altro.

Viene rilanciato l’impegno per una pace fiscale con saldo e stralcio cioè un accordo tra cittadini e fisco per chiudere le pendenze pregresse.

La coalizione promette anche di aumentare le pensioni minime e di aumentare le possibilità di pensionamento anticipato.

REVISIONE PNRR

Il piano di riforme presentato dall’Italia all’Unione Europea l’anno scorso in cambio di circa 200 miliardi di euro di fondi sarà modificato, cercando un accordo con la Commissione europea, “a causa delle mutate condizioni, esigenze e priorità”, si legge nel programma, che non specifica cosa si vorrebbe cambiare.

Il manifesto elettorale promette di frenare l’immigrazione clandestina, altro tema forte del centrodestra, bloccando le imbarcazioni dei migranti con l’aiuto delle autorità locali africane e attraverso la creazione di “hot spot” gestiti dall’Unione Europea per valutare le richieste di asilo prima che i migranti raggiungano l’Unione europea.

L’alleanza conservatrice gode di ampi margini nei sondaggi per ottenere una comoda maggioranza parlamentare alle elezioni, anche grazie alle divisioni tra i suoi avversari.

Giorgia Meloni, il cui partito è in testa alla maggior parte dei sondaggi, sembra destinata a diventare la prima donna presidente del Consiglio in Italia.

Il programma promette una revisione del sistema di welfare, aumentando gli asili nido gratuiti e i sussidi per i bambini e mira ad eliminare il “reddito di cittadinanza” introdotto nel 2019.

Questo sostegno alla povertà sarà sostituito da “misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro”, si legge nel programma.

E’ anche prevista una riforma della Costituzione italiana per introdurre l’elezione diretta del Presidente, in sostituzione dell’attuale sistema in cui il Capo dello Stato è eletto dal Parlamento.

Si tratta di una proposta di lunga data del centrodestra e richiederà un referendum, a meno che il blocco non ottenga una maggioranza di due terzi in Parlamento.

Per quanto riguarda la politica estera, il blocco conservatore si impegna, nel primo punto dell’accordo quadro, a collocare l’Italia “a pieno titolo parte dell’Europa, dell’Alleanza Atlantica e dell’Occidente”, poi promette “piena adesione al processo di integrazione europea” e a “rispettare gli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica”, compreso l’adeguamento degli stanziamenti per la difesa.

I partiti del centrodestra dicono anche che sosterranno l’Ucraina nella sua resistenza contro l’invasione russa e assieme “ad ogni iniziativa diplomatica volta alla soluzione del

conflitto”.

Negli anni passati la Lega e Fratelli d’Italia hanno entrambi detto che l’Italia dovrebbe uscire dall’euro, mentre Salvini e Berlusconi hanno spesso espresso la loro ammirazione per il presidente russo Vladimir Putin.

(Gavin Jones, versione italiana Stefano Bernabei, editing Andrea Mandalà)