Erano già con la valigia pronta. Mancava solo il voucher, che avrebbe permesso di imbarcarsi. Chi per una crociera, chi per un volo. Chi semplicemente per poter accedere al check-in di un hotel. Ma la vacanza tanto sognata, e già pagata da tempo, è diventata un orribile risveglio. Anzi, un incubo. Da trascorrere a Ostia.
Più precisamente davanti alle serrande chiuse dell’agenzia viaggi dove i clienti avevano prenotato. Decine e decine di persone che si sono ritrovate alla vigilia della partenza senza i biglietti e, quindi, senza più la possibilità di partire. E senza la possibilità di interfacciarsi con chi aveva preso i loro soldi.
Il titolare dell’agenzia, situata a Ostia Ponente, ha infatti tirato giù le saracinesche e non risponde neanche più ai messaggi disperati dei suoi clienti.
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Cosa è successo
Fino a qualche giorno fa l’agenzia risultava essere aperta. Ma già da qualche tempo erano in tanti a lamentarsi per i viaggi “mancati”. “La nave è piena, dobbiamo rimandare, l’hotel è in overbooking, c’è un problema con il volo, il villaggio in quella settimana applica dei sovrapprezzo, meglio spostare la data”. Le scuse inventate per non far partire i clienti erano svariate. Ma lui, il titolare, aveva alle spalle quasi una ventina di anni di solida attività e nessuno dubitava della sua parola. Di viaggi bellissimi ne aveva fatti fare a migliaia.
La lite in agenzia
Fino a quando a qualcuno è iniziato a venire il sospetto che potesse esserci qualcosa di strano.
“O mi fai dai i biglietti e mi fai partire o mi ridai i soldi”, gli avrebbero detto ultimamente. Ma lui non aveva né uno, né l’altro. Perché con il denaro incassato non aveva pagato il tour operator. E quindi niente voucher.
In agenzia l’aria si è scaldata. E il cliente ha fatto volare qualche ceffone. Non ha avuto il suo viaggio né i suoi soldi, ma si è tolto una piccola soddisfazione, anche se è passato dalla parte del torto.
Da quel momento, forse spaventato dal fatto che episodi del genere potessero ripetersi, l’agente di viaggio ha preferito cambiare aria. Ha chiuso tutto e non ha più risposto a nessuno. Solo in un post su Facebook, dove veniva accusato di truffa, ha dichiarato che avrebbe restituito tutto. Ma poi il post è sparito. E lui pure.
Il possibile giro dell’usura
Tutto ha inizio due anni e mezzo fa, con la pandemia. Il turismo si blocca, non si può più viaggiare. Le agenzie di viaggi hanno un crollo del fatturato superiore al 60%, mentre le spese restano alte. Affitto, personale e tanto altro. Anche in seguito, quando si allentano le restrizioni, il settore viaggi è uno di quelli che soffre di più. L’agente di viaggi è quindi in difficoltà, come tanti altri. Ostia, zona in cui i cosiddetti “cravattari” proliferano, in questo periodo vede molti commercianti cadere nella rete dell’usura, come dimostrano anche i numerosi arresti nei mesi successivi.
L’ipotesi, ovviamente non confermata, è che l’uomo possa essersi rivolto a un usuraio. Poi, però, per restituire il debito, ha avuto problemi. Qui la necessità di reperire denaro da versare a chi lo vessava.
L’uomo, infatti, è conosciuto come una persona brava e onesta, che non trufferebbe mai i suoi clienti. Quindi cosa potrebbe spingerlo a prendere i loro soldi e a non pagare i tour operator per far sì che i clienti possano partire? Ripetiamo, sono solo ipotesi, ma l’ottima reputazione che aveva l’uomo contrasta con il comportamento poi avuto.
I voucher e i bonus
Già nel passato l’uomo aveva messo in vendita dei “bonus” molto convenienti. Il cliente versava delle somme – piuttosto consistenti, dai 1.000 ai 1.500 euro circa – sotto forma di bonus e in cambio avrebbe ricevuto un voucher da utilizzare dopo diversi mesi o addirittura l’anno successivo, di un valore maggiore rispetto a quanto pagato.
“Per i primi tempi la cosa ha funzionato – spiega l’avvocato Guido Pascucci, che adesso sta seguendo circa 30 clienti dell’agenzia che non sono riusciti a partire – parliamo degli anni dal 2018 e 2019. La voce si era sparsa e aveva funzionato da pubblicità. Nel 2020 in questo modo aveva preso veramente tante somme. Parliamo di decine di migliaia di euro. Alcuni miei clienti gli hanno versato anche 7 o 8 mila euro l’uomo. Ma era l’anno del Covid. E lui, davanti ai clienti, simulava al computer l’assenza di viaggi, dicendo che non c’erano disponibilità e che doveva trattenersi le somme. Nell’ultimo anno, almeno per quanto riguarda i miei clienti, sono state trattenute le somme versate con la scusa che il villaggio era pieno, che non c’era posto sul volo, che la crociera era sold out. Ma nonostante questo, addirittura è riuscito a prendere somme dai clienti fino alla settimana scorsa, a cavallo di Ferragosto”.
Questo nonostante sapesse che il cliente non sarebbe mai partito.
“Nei giorni scorsi, fino al 19 agosto, ha preso le somme, inventando poi che per partire si sarebbe dovuto attendere la fine del mese o inizio settembre per una serie di problemi. Che ovviamente non erano quelli reali. Fino allo scorso fine settimana, quando alcune persone sono andate in agenzia e, stanche della situazione, lo hanno picchiato”.
Clienti beffati
Molti si sono trovati addirittura al check in dell’aeroporto, convinti di poter partire, e poi costretti a tornare indietro e disfare la valigia. Nessun biglietto, infatti, risultava a loro nome. “L’agente rispondeva soltanto ad alcune persone, dicendo che avrebbe rimborsato il dovuto. Ma ad altri non risponde proprio”.
A quanto ammonta la cifra da restituire? “Per quanto riguarda i miei clienti, tra bonus, voucher e acconti parliamo di circa 90 mila euro. Ma ci sono anche altre persone, che sono assistite da colleghi, oppure che ancora devono rivolgersi a un avvocato. Parliamo quindi di cifre davvero importanti. A occhi quindi parliamo di più del doppio di quanto sto trattando io, se non il triplo”.
Come pensa di trattare questa vicenda?
“Insieme alla mia collega stiamo cercando di trattare per capire se c’è la possibilità di avere da parte del commerciante il rimborso. Altrimenti si procederà in sede penale e civile in difesa dei nostri clienti. Purtroppo, anche se lo spero con tutto il cuore, temo che le somme non verranno restituite”.
Molte persone, però, confidano nel fatto che l’uomo possa davvero restituire tutti i soldi, grazie all’enorme fiducia che si è creato negli anni passati. E per questo non intendono procedere contro di lui, nella speranza di partire o di vedersi rimborsare.
La risposta dell’agente di viaggio
Ovviamente l’agente di viaggio non risponde. Ma su Facebook, datato 22 agosto, c’è questo post. “Di conseguenza a quanto sta emergendo sui social e sul chiacchiericcio, anche da coloro che avevano i documenti in mano, ma x sbaglio non avevano avuto modo di controllare prima di recarsi in agenzia (rimasta aperta fino al 19/08) , comunichiamo che il titotale dell’agenzia NON È SCAPPATO, è reperibile telefonicamente , ma la linea a sua disposizione è 1. La volontà del titolare, dopo quasi 18 anni di attività , è quella di mantenere la serietà avuta con molti di voi in tutti questi anni, sebbene spesso basta 1 errore, per quanto grande possa essere, a far cancellare la competenza e la buona fede di un essere umano”.
Peccato che le sue parole siano poi smentite dai commenti da parte di clienti infuriati. L’errore, infatti, non sarebbe uno, ma tanti.
“Allora eccomi non avrei voluto farlo…. Ma devo e voglio farlo, dato che hai risposto solo i primi giorni, ma perché io e la mia famiglia e amici nostri dovevamo partire il 19 agosto 2022 in crociera e chiamando il martedì, a mio marito hai detto i biglietti arrivano mercoledì. Al mio amico che ti ha chiamato il mercoledì, hai detto che arrivavano il giovedì alle 13, cosa che non è mai avvenuta. Abbiamo dovuto chiamarti noi e lì abbiamo capito che non saremmo mai partiti. Noi abbiamo pagato questa crociera 2 anni fa. Certe scuse non possono essere accettate: forse potevano essere accettate se ci avessi chiamato tempo molto prima per comunicarci ciò che ti stava accadendo! Ti sei appropriato dei nostri soldi da ben 2 anni e adesso dici che non è colpa tua?”, chiede Nico.
“Io sarei dovuta partire oggi alle 19:30. Vi abbiamo contattato dicendo che non riuscivamo a fare il web check-in e la vostra risposta è stata che era ancora presto! Questo una decina di giorni prima. Non avete versato un centesimo di quello che vi ho dato per la mia vacanza. Risultato? 1 sono rimasta a Roma a disfare le valigie di una vacanza che desideravo da tempo e senza sapere al momento che fine hanno fatto i miei soldi”, replica Luana.
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