Ci sono mille modi per rovinarsi una carriera da criminale, ma scattarsi un selfie con il bottino è sicuramente uno dei più creativi. È esattamente ciò che è successo a due giovani tunisini che, dopo aver messo a segno due rapine in una sola sera, hanno deciso di immortalare il momento con un autoscatto. La tecnologia, si sa, aiuta, ma stavolta ha aiutato soprattutto i carabinieri.
Due colpi in una sola serata
L’11 ottobre scorso, i due aspiranti malviventi hanno iniziato la loro serata movimentata con una rapina ai danni di un giovane. Minacciandolo di essere armati, si sono fatti consegnare il telefono, rigorosamente sbloccato, per poterlo resettare. Poco dopo, si sono esibiti in un secondo colpo: un passante si è visto costretto a cedere soldi e sigarette sotto la minaccia, “Se fai il bravo, non ti succede nulla”. Una frase da manuale del perfetto rapinatore dilettante.
La “leggerezza” fatale
Il giorno seguente, le due vittime hanno sporto denuncia. Fin qui, tutto nella norma. Ma è stato lo smartphone rubato a fare la differenza: uno dei rapinati ha scoperto che i due malviventi avevano pubblicato un selfie sul cloud. Un dettaglio che ha reso il lavoro degli investigatori decisamente più semplice.
Grazie al sistema di riconoscimento in uso alle forze dell’ordine, i due sono stati rapidamente identificati: un 19enne tunisino e un complice minorenne, già noti per altre rapine. Per il più grande dei due è scattato l’arresto, mentre proseguono le indagini per il complice.
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