“Non mi sono buttata, stavo scappando dall’aggressione del mio fidanzato e l’unica via d’uscita era buttarmi dal balcone”. Queste le parole dette al padre Silvano da Claudia Chessa, la 18enne di Arzachena precipitata dal balcone di un hotel de La Valletta dove si trovava in vacanza studio con il fidanzato e un amico. A dirlo all’ANSA lo stesso padre della giovane in partenza da Milano per raggiungere la figlia ancora ricoverata al Policlinico a La Valletta.
“Non mi sono buttata, fuggivo dal mio fidanzato”
Non è ancora chiaro se la giovane, attualmente ricoverata nel Reparto di Ortopedia del policlinico Mater Dei dove domani sarà sottoposta ad un intervento alla schiena, abbia intenzione di sporgere e/o confermare denuncia contro il suo accompagnatore.
Che avrebbe sì avuto un diverbio con la ragazza prima della caduta di Claudia dal quarto piano (attutita dal tendone di un esercizio commerciale sottostante), ma sarebbe stato tra i primi ad accorrere in aiuto della 18enne riversa sul selciato.
La stanza dalla quale si è lanciata risultata essere al secondo piano e non al quarto come inizialmente indicato. “Se ci fossero le immagini delle telecamere – racconta il padre della ragazza – si vedrebbe che lei ha cercato il punto in cui buttarsi. Ha urtato una trave, ma è riuscita a scendere a terra, a fare una ventina di metri e a chiedere aiuto”.
Positivi entrambi a droghe e alcool
Entrambi i protagonisti della vicenda sarebbero risultati positivi ai test per alcol e stupefacenti. Il giovane che era stato fermato dalla polizia, venerdì mattina è stato portato in corte e giudicato per abuso di stupefacenti e lesioni lievi: sanzionato con una multa da 250 euro ed il divieto di avvicinamento a Chiara (social media inclusi) per tre anni. La polizia, che sta trattando la vicenda come un caso di violenza domestica, non ha tuttavia ritenuto necessaria la misura del sequestro del passaporto.
L’articolo Claudia Chessa: “Non mi sono buttata, fuggivo dal mio fidanzato”. Tentato femminicidio a Malta? proviene da Blitzquotidiano.it.