Carte cultura per i giovani: nel limbo gli sgravi per libri, giornali e riviste

Roma –  L’ultimo bando si è chiuso il 30 giugno scorso. Poi, sul fronte dei contributi riservati ai diciottenni per l’acquisto di libri, abbonamenti a giornali o riviste, ingressi al cinema o agli spettacoli in generale, tutto è rimasto sospeso. Tranne la coda della Carta Cultura destinata unicamente ai libri, sia cartacei sia digitali, e agli audiolibri, che si può chiedere fino al 31 ottobre. Per la proroga tutto dipenderà dalla prossima legge di Bilancio e, al ministero dell’Economia, si stanno cercando le relative coperture.

I margini della manovra sono molto stretti anche se, su questo versante, il governo era intervenuto già nella prima manovra, sdoppiando il vecchio “bonus 18App” dell’era Franceschini nella “Carta Giovani e Carta del Merito” che, messe insieme, potevano arrivare anche ad una piccola dote di mille euro su base annuale. Un’operazione dettata anche dalla volontà di evitare un uso distorto dei contributi, utilizzati anche per fini che con la diffusione della cultura avevano ben poco a che vedere.

In particolare, la Carta della Cultura Giovani prevedeva un incentivo del valore di 500 euro destinato ai ragazzi e alle ragazze nati nel 2006, residenti in Italia o in possesso di un permesso di soggiorno valido e con un Isee familiare fino a 35mila euro. Nessun requisito legato al reddito, invece, per l’altra tipologia di bonus, la Carta del Merito, riservata agli studenti che avevano conseguito la maturità con il massimo dei voti (100 centesimi o 100 e lode) entro i 19 anni di età, a patto di essere residenti in Italia o in possesso di un permesso di soggiorno valido.

A questi due “sussidi” se ne è aggiunto un terzo, fortemente voluto dall’attuale ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che consiste in un bonus da 100 euro (per ciascuno degli anni tra il 2020 e il 2024) per l’acquisto di libri (con codice Isbn) allo scopo di contrastare la povertà educativa e culturale.

L’iniziativa è stata realizzata con la collaborazione del Centro per il libro e la lettura con la gestione tecnica affidata a PagoPA, Consap e Standing Group on the European Union (Sgeu) ed è rivolta a famiglie residenti in Italia con Isee inferiore a 15 mila euro. Cumulando le richieste, anche in questo caso si può arrivare a 500 euro. Ma solo in linea teorica, perché le erogazioni seguiranno una graduatoria annuale. E, mentre per il 2020 sono disponibili circa 13 milioni di euro, per gli altri 4 anni la dote si attesta su circa 4 milioni, con una drastica riduzione quindi dei beneficiari.

Ma, ora, i riflettori sono tutti puntati sul 2026. Le Carte Cultura hanno avuto sicuramente il merito di favorire la diffusione della lettura e dell’acquisto di giornali in fasce di età molto delicate dal punto di vista della crescita. E, come più volte ribadito anche dal governo, le iniziative che sostengono l’intera filiera dell’editoria rappresentano anche un presidio per la difesa dei valori democratici e del pluralismo dell’informazione.

Un settore, tra l’altro, messo sotto pressione da un mercato dove la competizione è “falsata” dalla presenza dei grandi operatori del web che “cannibalizzano” le notizie e fanno gli editori, senza avere le stesse responsabilità, gli stessi oneri, le stesse tassazioni e gli stessi vincoli degli editori tradizionali.