Le voci dal palazzo, Meloni: “L’Italia è tornata in Serie A”. Salvini: “La norma sugli affitti brevi non ci sarà”. Boccia: “Senza Pnrr saremmo in recessione”

Nel palazzaccio della politica si continua a parlare della manovra. “L’Italia è tornata in Serie A” dice la premier, Giorgia Meloni. “La norma sugli affitti brevi? Non ci sarà. O alla base o in Parlamento verrà cancellata” taglia corto il vice premier, Matteo Salvini. “Davanti ai risultati fallimentari del governo – attacca il deputato del Movimento 5 Stelle Leonardo Donno – gli italiani piangono, mentre a festeggiare sono le lobby delle banche e delle armi tutelate dalla maggioranza”.

Ecco le voci dal palazzo della politica:

“Il riconoscimento del Fondo Monetario Internazionale e l’ultima valutazione sul rating dell’Italia da parte dell’agenzia Dbrs, riportano finalmente l’Italia dove merita di stare, cioè in serie A”. (Giorgia Meloni)

“La norma sugli affitti brevi? Non ci sarà. O alla base o in Parlamento verrà cancellata”. (Matteo Salvini, Agorà)

“Davanti ai risultati fallimentari del governo gli italiani piangono, mentre a festeggiare sono le lobby delle banche e delle armi tutelate dalla maggioranza”. (Leonardo Donno, Movimento 5 Stelle, Agorà)

“È  una manovra in divenire, così l’abbiamo definita in Consiglio dei ministri, non ci sono punti fermi al momento, soprattutto quelli negativi…”. (Alessandro Giuli)

“Oggi servirebbe una politica espansiva intelligente che è fatta di investimenti extra Pnrr, mentre nella manovra non c’è un centesimo. Anzi, se non ci fosse il Pnrr saremmo già in recessione, visto che siamo allo 0,7”. (Francesco Boccia, Partito Democratico)

“Non vorremo mica pensare che una parte degli affitti brevi rappresenti tutta l’economia italiana? Si troverà una soluzione. Se non si raggiunge in questa fase, sono convinto che una coalizione matura come la nostra riuscirà a farlo in altra sede”. (Marco Osnato, Fratelli d’Italia, Il Corriere della Sera)

“Sul contributo delle banche in manovra troveremo la soluzione giusta insieme, tenendo presente che la scelta principale spetta al governo. Poi noi in Parlamento valuteremo se ci sono le condizioni per poter magari alzare l’asticella”. (Massimiliano Romeo, Lega)

“Trovo curioso che le banche si lamentino per quello che è un prelievo ragionevole. Sulla manovra leggo molte inesattezze. Innanzitutto le bozze non sono testi definitivi e poi sembra che ci si dimentichi che la redazione finale spetterà al Parlamento e alla commissione Bilancio. Una priorità potrebbe essere quella di fondi per le forze dell’ordine: chiederò un miliardo aggiuntivo e mi auguro di non sentire più resistenze fuori luogo, altrimenti sono sicuro che si troverebbe un largo consenso per chiederne due. Ovviamente con attento monitoraggio per evitare che anche solo un centesimo venga ribaltato sui correntisti”. (Claudio Borghi, Lega)

“Tre anni di governo Meloni: tre anni di scelte fatte nell’esclusivo interesse della Nazione. Dicevano che saremmo durati solo pochi mesi: come sempre non ci hanno capito nulla. Andiamo avanti così, a testa alta sempre!” (Galeazzo Bignami, Fratelli d’Italia)

“Questa manovra sembra una replica di una vecchia puntata della “Corrida” di Corrado. Sull’aumento della cedolare sugli affitti brevi Tajani non ne sapeva nulla, Salvini idem – come se il ministro dell’Economia non fosse del suo stesso partito – e pure Fratelli d’Italia non si capacita da dove sia sbucato fuori l’aggravio. Presto ci diranno che il testo della manovra in realtà l’ha scritto John Grisham: la maggioranza appare come uno sconfortante asilo Mariuccia”. (Sabrina Licheri, Movimento 5 Stelle)

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