“Fabrizio Corona in rapporti con i clan tramite Tano Cantarella”. Le rivelazioni del pentito detto “Scarface”

Gaetano Cantarella, detto Tano, “storico affiliato al clan Mazzei incaricato di gestire gli affari a Milano”, avrebbe avuto “rapporti con Fabrizio Corona, che in più occasioni si rivolgeva” a lui “quando aveva problemi su Milano o, come in un caso, in cui Fabrizio Corona gli chiese un recupero credito di 70mila euro da fare a Palermo per una truffa patita da un amico” dell’ex re dei paparazzi.

William Alfonso Cerbo, detto “Scarface”

Lo ha messo a verbale William Alfonso Cerbo, detto “Scarface”, il nuovo pentito nel maxi procedimento “Hydra” della Dda di Milano e dei carabinieri del Nucleo investigativo sulla “alleanza tra mafie” in Lombardia, in uno dei sei interrogatori, tra settembre e ottobre, in cui ha raccontato dettagli sul suo ruolo di “collettore economico a Milano del clan” di Cosa Nostra “Mazzei di Catania”.

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“Fabrizio Corona in rapporti con i clan tramite Tano Cantarella”. Le rivelazioni del pentito detto “Scarface” (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Nel primo verbale del 22 settembre Cerbo, 43 anni e nato a Catania, davanti ai pm della Dda milanese Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane della Procura diretta da Marcello Viola, conferma, come aveva fatto con una lettera dell’11 settembre, la sua volontà di “intraprendere un percorso di collaborazione con la giustizia”.

E ammette la sua “partecipazione al reato associativo”, ossia alla presunta alleanza tra Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra, “quale affiliato e collettore economico a Milano del clan Mazzei”.

Deposita una memoria di 27 pagine con tutti i “vari passaggi” del suo “percorso criminale”. Conferma anche “tutti i reati di truffa e bancarotta” che avrebbe commesso per “agevolare il clan” e per i quali è imputato davanti al gup Emanuele Mancini.

Gaetano Cantarella, scomparso per un caso di “lupara bianca”

Elenca, poi, i nove punti sui quali è disposto a collaborare. Al quarto punto, si legge, i suoi “rapporti” con Gaetano Cantarella, scomparso per un caso di “lupara bianca” il 3 febbraio del 2020, vicenda che è una di quelle al centro del maxi procedimento milanese.

Rapporti, in particolare, “legati dapprima al mondo delle discoteche”, si legge ancora, e ciò “in virtù” dei legami tra Cantarella e “Fabrizio Corona, che in più occasioni si rivolgeva a Cantarella quando aveva problemi”.

Nel capitolo di una lunga memoria, relativo ai suoi affari del 2019 anche all’Ortomercato di Milano, Cerbo parla anche di Lele Mora, l’ex agente dei vip.

“Con Lele Mora parlavo di ortomercato”

“Una domenica sera andammo a cenare – scrive il collaboratore di giustizia – a casa di Lele Mora a discutere proprio sta cosa. Lui Lele Mora voleva sapere esattamente che tipo di frutta avrei potuto fornire, le quantità e la scontistica. Mi disse Lele – si legge ancora – che era in strettissimo rapporto con il presidente della Sogemi (…) ed io gli sarei stato molto utile perché con i miei prezzi (merce truffata) loro potevano imporre una distribuzione al mercato. Io e Lele Mora ci siamo sentiti molto più volte in quel periodo (…) perché mandavo a lui tutto il package della frutta in arrivo, e lui lo girava a questo suo amico presidente”.

La memoria parte dall’anno 2010 e, ad esempio, riguardo al 2011 il pentito dà conto dell’inizio del suo rapporto con ‘Tano’ Cantarella del clan Mazzei, scomparso per un caso di “lupara bianca” nel 2020.

Racconta che Cantarella conosceva Fabrizio Corona “e personaggi dello spettacolo”. E ancora sempre in relazione al 2011: “Ricordo che fece venire Fabrizio Corona e Cecilia Rodriguez alla mia discoteca ‘Bho’” di Catania.
Tra l’altro, Cerbo ha messo a verbale di poter collaborare anche su “fatti connessi alla ‘scomparsa’ di Tano Cantarella ed al movente”.

 

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