Delusa dalle amiche. Come sperare ancora?

Ciao Caterina,

sono una ragazza di 24 anni che ti segue sempre da Festa italiana, Detto fatto, Vieni da me fino alla Volta buona. In questo periodo sto affrontando una dura delusione: ho chiuso due amicizie che avevo da ben dieci anni, iniziate ai tempi del liceo.

So che di fronte a guerre o malattie la mia storia è una piccolezza ma non per questo non fa male, soprattutto perché le mie amiche non sono state oneste e mi hanno raccontato solo bugie.

Le ho affrontate: quella che era la mia amica più stretta mi ha detto la verità ma alla fine ha dato la colpa a me per non aver visto un qualcosa che in realtà lei non ha mai avuto il coraggio di dire; in questi lunghi anni, tra l’altro, io sono stata una delle poche persone a dirle la verità in faccia a differenza di altri, che in sua presenza dicevano quello che voleva lei ma dietro le spalle dicevano tutto il contrario.

L’altra amica invece non mi ha degnato nemmeno di una risposta. Nonostante sappia che negli anni passati insieme tra noi ci sia stata verità, oggi mi sembra di aver vissuto un’illusione, una lunga bugia.

Sento di vivere in un’epoca in cui non posso fidarmi di nessuno sia in amore sia in amicizia, anche se dentro di me vorrei vivere un amore che duri per sempre e realizzare il sogno di una famiglia.

La mia amicizia durata dieci anni con quella che speravo fosse la mia testimone di nozze e la zia dei miei futuri figli si è rivelata solo un calesse, anzi uno slittino che nemmeno scivola più.

La domanda che ti pongo è: come si fa, di fronte alle tante delusioni, a continuare ad aprire il cuore alle amicizie o all’amore?

A.

“Amicus Plato, sed magis amica veritas” (“amico è Platone, ma più amica è la verità”) è un principio che sostiene che l’amicizia non dovrebbe mai prevalere sulla verità e, a mio avviso, dovrebbe essere alla base di ogni rapporto.

Ho l’impressione, purtroppo, che quelle amicizie siano state autentiche solo da parte tua perché il confronto in un rapporto vero è fondamentale e da quello che scrivi sembra che le tue amiche non abbiano avuto né la voglia né la capacità di mettersi davvero in gioco.

Comprendo il tuo dispiacere: avere amiche di una vita è una grande ricchezza, ma non è qualcosa di scontato. Un’amicizia va coltivata da entrambe le parti, non può essere solo una persona a portarla avanti. Però credimi, si può stare senza un amore ma non senza amici… io di questo ne sono sicura.

Nei miei momenti più bui aver fatto una telefonata a un’amica, aver passato due giorni spensierati in una città d’arte insieme o anche l’essere stata d’aiuto a un amico in difficoltà ha spesso dato un senso a tutto.

Anche io ho perso alcune amiche nel corso del tempo, e credo sia del tutto normale. Si cambia e capita di non sentirsi più in sintonia con persone che anni prima erano importanti, fa parte del processo di crescita. Con il tempo si matura, si diventa più selettivi e si sente il bisogno di condividere le cose più profonde solo con le poche persone di cui ci si fida davvero.

Vedrai che con un po’ di grinta e sincerità, imparerai a riconoscere chi desideri davvero avere accanto e quali qualità per te sono irrinunciabili in amicizia.

Per me, ad esempio, non è tanto la presenza o la disponibilità costante quanto la generosità nell’ascoltarmi quando davvero ne ho bisogno.

Ti consiglio un libro: Le braci

di Sándor Márai, un grande classico, forse datato per la tua generazione ma credimi: un capolavoro.

Caterina