Intervistato da un inviato di Quarto Grado, Andrea Sempio parla così del suo ex avvocato difensore: “Non c’è nessun segreto su di me che Lovati sa e che potrebbe rivelare. Dalle apparizioni che ho visto, lui comunque continua a difendermi, continua a riportare che secondo lui io non solo non sono stato, ma sono totalmente estraneo alla vicenda”.
“Per l’avvocato Lovati ho sempre rispetto, stima e affetto, perché sono almeno dieci anni che andiamo avanti insieme”, aggiunge Sempio, unico indagato per l’omicidio di Chiara Poggi nella nuova indagine della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco.
“La cosa che mi è pesata di più, come ho detto, non è la parte legale del procedimento in corso, ma tutta la parte mediatica – prosegue –. Quello che ti fa andare fuori di testa, sono tutte le balle che vengono fuori e su cui sei costretto a difenderti”.
Tra le questioni più discusse, il presunto giallo del nuovo scontrino, emesso il giorno dopo il delitto di Garlasco nella stessa piazza di Vigevano in cui Sempio era stato il giorno precedente. “Ero andato il giorno prima in libreria, ma l’avevo trovata chiusa. Siamo tornati il giorno dopo”, spiega. Sempio sostiene di non ricordare questo particolare: “Quando mi è stato chiesto anche da altri giornalisti, non lo ricordavo. Sarebbe stato molto meglio ricordarselo e annunciarlo prima del ritrovamento di quest’altro scontrino. Però ho visto che è uscito un mio audio, sempre del 2017, in cui io sono in macchina, parlo da solo e sto ripercorrendo la giornata del 13. E io ai tempi ho detto ‘Io ero andato il 13, ed ero andato anche il 14’. E questa cosa è uscita adesso, non prevista. Credo sia una riprova che non può essere qualcosa fatto apposta. Perché cosa ne sapevo io, nel 2017, che quell’audio sarebbe ritornato a confermare una cosa detta nel 2025? Cosa fai? Immaginando pure di essere andato a prenderlo apposta, cosa fai? Vai là in piazza, inizi a girare, a cercare per terra uno scontrino che cade in un orario particolare? È una roba tirata. Capisco che faccia scena sui giornali, ma è roba tirata per i capelli e basta”.
E ancora: “Io non frequentavo le Bozzole. Sono stato qualche volta alla fiera che fanno lì a Pasqua, alla festa del Paese, perché lì mettono le bancarelle, ma non ho mai frequentato il giro delle Bozzole”.
“Flavius Savu? Il nome lo conosco dai media, questa persona non l’ho mai vista”, aggiunge, riferendosi al 43enne romeno estradato dalla Svizzera, condannato per un’estorsione a luci rosse ai danni di don Gregorio Vitali, all’epoca rettore del santuario della Bozzola di Garlasco. L’uomo, che i pm di Pavia stanno valutando se sentire, aveva sostenuto un collegamento tra presunti festini hot nei pressi della chiesa e la morte di Chiara Poggi — ipotesi da sempre smentita dalla Congregazione della Sacra Famiglia, ma ora oggetto di nuovi approfondimenti investigativi.
“Riti satanici? Io sadico e picchiatore? È l’ennesima balla, c’è poco da dire. Un’ennesima balla…”, ribadisce Sempio.
Sempio interviene anche sull’appunto del padre Giuseppe, al centro dell’indagine bresciana per corruzione che coinvolge l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti: “Il discorso della corruzione del magistrato non ha senso, non tornano le cifre. Non avrebbe avuto senso corrompere il magistrato, perché comunque non era lui che poteva decidere tra un’archiviazione o meno. Non tornano le cifre, non tornano le persone, non torna come storia”.
“Quando hanno fatto l’ultima perquisizione hanno trovato anche un foglietto dove mio padre ha annotato tutte le cifre che sono state date agli avvocati in quel periodo – aggiunge Sempio –. In quel foglio mio padre si è segnato le spese e se le è segnate in migliaia. Ci sono tutti i vari prelievi: 1.000, 2.000, 1.500. Quindi, quando mio padre vuole scrivere in migliaia, scrive in migliaia; quando scrive 20-30, è per dire 20-30 euro”.
Sempio parla anche dell’avvocato Angela Taccia, sua amica sin da quando erano ragazzi e sua difensore da sempre: “L’avvocato Taccia, e anche in particolare Angela, per me è tutto in questo momento”.
Infine, Sempio torna sulla nuova indagine della Procura di Pavia che lo vede indagato per l’omicidio di Garlasco: “Con questa storia non c’entro niente. Il procedimento che c’è adesso è inevitabile. Mi arriva addosso e devo solo aspettare che passi”.
“Cerco di apparire il più possibile tranquillo – aggiunge ancora – perché, come diceva una canzone, non bisogna mai sanguinare davanti agli squali”. Sono molte, spiega, le cose che “non tornano” in questa nuova inchiesta: dall’impronta di scarpa 44, “che non è mai uscita prima ed esce adesso”, al “discorso del dna: tutti d’accordo che non sia leggibile, adesso è leggibile”.
Quanto alle chiamate a casa di Chiara Poggi nei giorni precedenti il delitto, quando il fratello della vittima — e suo amico — era in vacanza, Sempio taglia corto: “Sono chiamate brevi, di giorni prima”.
L’articolo Andrea Sempio e l’intervista a Quarto Grado: “Quello che ti fa andare fuori di testa, sono tutte le balle che vengono fuori” proviene da Blitz quotidiano.