“Tutti sono figli nostri“. Il cardinale presidente della Cei, Matteo Zuppi, ospite dell’ultima puntata di Propaganda Live su La7, interviene sulla questione dell’apertura del Sinodo della Chiesa italiana anche al mondo omosessuale, parte della necessità di apertura della Chiesa: “Sono figli nostri, devono stare dentro la nostra casa“, ha detto Zuppi al conduttore Diego Bianchi. L’arcivescovo metropolita di Bologna ha aggiunto che: “Certo che ci sono delle resistenze”. Allo stesso tempo ha precisato che, anche se la Chiesa deve essere aperta, “non è che cambia tutto”.
Zuppi e le questioni internazionali: “Serve una manutenzione della pace”
“Oggi prevale la logica della forza e non con quella che era prevalsa dopo la seconda guerra mondiale, che dobbiamo uscirne insieme”, ha detto Zuppi. “Ci vuole una grande manutenzione della pace ma a volte prevale la polarizzazione: o bianco o nero”, ha aggiunto. Sulle manifestazioni per la Palestina ha sottolineato che si è trattato di “segnali di attenzione. Alcuni hanno detto: si è fatto solo per un caso…comunque ben venga”. Sugli accordi per la tregua a Gaza commenta: “Ci devo credere perché è l’unica soluzione che c’è”. E ha aggiunto: “A volte ho l’impressione che l’Europa non tocchi palla”. Su Trump: “Su molte cose siamo molto distanti, per esempio quello che accade con gli stranieri, ma per la pace siamo contenti”. Infine alla domanda se a Gaza si possa parlare di genocidio l’arcivescovo di Bologna dice: “Ci sono i massacri, per la parola genocidio c’è tutta una questione giuridica, come ha ricordato anche Papa Leone. Ma è già una disperazione tale che basta e avanza”.
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