Venezia, 8 novembre 2025 – Patenti false in Italia, quali sono i numeri?
“Non è possibile fare stime precise, si tratta comunque di numeri sicuramente alti. La patente con la carta d’identità è il documento più falsificato. L’obiettivo è sempre il profitto”.
Marco Boscolo, analista forense, è l’organizzatore di Il Falsario, evento biennale che incrocia esperienze internazionali sui falsi documentali e forma le forze di polizia. Quello che Boscolo ha fatto per molto tempo nella vita di prima, da responsabile laboratorio analisi documentale della polizia locale di Venezia, “oggi sono consulente del mio vecchio ufficio”, spiega.
Quanto può costare una patente falsa?
“Il prezzo dipende molto da chi acquista, dalla capacità di farsi ingannare. In media direi dai 300 ai 1.500 euro, le cifre possono variare a seconda della tipologia, della qualità del documento e anche della necessità di averlo. L’urgenza si paga di più. E ci sono anche organizzazioni che operano su grande scala e forniscono un impianto scenografico”.
Cosa significa?
“Fanno credere che in un determinato stato sia più facile ottenere una patente di guida originale. Così organizzano delle vere e proprie gite in questi paesi, migliaia di chilometri, le persone sono proprio convinte di ottenere un documento autentico. In realtà è tutto finto, la patente che gli consegnano in mano è falsa”.
Di quali paesi parliamo?
“Quasi tutti i paesi dell’est europeo ma non solo. Le ‘gite’ partono anche dall’Italia”.
Quali sono gli strumenti per sgamare un falsario?
“La prima arma è la formazione, lo sperimentiamo ogni due anni nell’evento Il falsario, con il mio team organizzo corsi di formazione per Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato Polizia locale. L’operatore che fa i controlli deve avere la capacità di individuare le caratteristiche della falsificazione, il sistema di sicurezza è lo stesso che si usa per le banconote”.
E gli attrezzi sul campo?
“Una strumentazione di secondo livello, strumenti molto semplici come una lente d’ingrandimento e una lampada a luce ultravioletta che permette una verifica più puntuale. Di solito il falsario di patente non investe in una grandissima tecnologia, l’investimento è molto maggiore per i permessi di soggiorno dove i controlli sono molto più mirati, allora si usano comparatori spettrografici quindi strumenti di terzo livello perché le falsificazioni sicuramente sono più insidiose”.
Tra le patenti più falsificate?
“Ultimamente vediamo molte patenti polacche”.
Esiste una patente più difficile da falsificare?
“Questa è una domanda che ci fanno spesso anche i magistrati. Diciamo che si può falsificare tutto, la cosa più facile potrebbe essere una patente di guida. Ma dipende sempre dalla qualità della falsificazione. Ultimamente abbiamo visto falsi fatti in modo superlativo, realizzati con tecnologie che un tempo erano disponibili solo per i grandi istituti”.
C’entra l’intelligenza artificiale?
“L’aiuto arriva soprattutto dalla globalizzazione, quindi dalla facilità di procurarsi macchinari, supporti, tecnologie, inchiostri che un tempo era più difficile ottenere. L’intelligenza artificiale ha un grandissimo ruolo nella riproduzione fedele del documento dal punto di vista grafico e testuale. E questo costituisce un grosso pericolo per la sicurezza bancaria, apertura di conti e prestiti, che si basano su un documento fornito in copia. L’Ia crea un’immagine molto reale, può essere una grande insidia”.
Chi sono i falsari di patente
“Si parte da una struttura casalinga, dove c’è iI ragazzino che stava smanettare al computer e che ha un minimo di dimestichezza e acquistando gli opportuni programmi può creare la patente di guida e poi stamparla. Poi abbiamo le vere e proprie strutture criminali, con un’organizzazione più attrezzata e tecnologicamente più avanzata, in quel caso la falsificazione è di tutt’altro livello, fino a creare dei prodotti veramente insidiosi. A questo poi si aggiunge tutta la parte che riguarda la sicurezza elettronica”.
Perché si è inventato il Meeting Il Falsario?
“L’evento nasce da un’esigenza, spesso venivo chiamato all’estero, a questi congressi c’erano sempre molti operatori che promuovevano il loro sistema di sicurezza. Ma se l’operatore di polizia che deve controllare il sistema non sa come funziona, siamo al punto di partenza. C’è stata una grandissima sensibilità anche di produttori a livello mondiale di sistemi di sicurezza e di figure istituzionali che hanno dato la disponibilità a creare un evento dove le esperienze dei colleghi a livello internazionale spiegano la loro casistica. E poi ci sono due giornate di alta formazione che usano come docenti gli stessi produttori dei sistemi di sicurezza. Abbiamo avuto l’onore di avere docenze di assoluto livello, a partire dal Poligrafico dello Stato alla Banca d’Italia. Uno spaccato che va dai sistemi di produzione alle strategie di simulazione che possono essere messe in atto dalle organizzazioni criminali”.