Tennis, la festa continua in Coppa Davis. Dopo le Finals di Torino l’Italtennis ha debuttato mercoledì a Bologna nel migliore dei modi: battuta l’Austria (2-0). Anche senza i big (Sinner e Musetti) l’Italia è in semifinale. Se la vedrà venerdì col Belgio. Esordio fantastico: Matteo Berrettini ha vinto il primo singolare in 2 set, lo stesso ha fatto Flavio Cobolli. Venerdì è in palio la finale per la quarta volta di fila. Matteo dopo un anno difficile si è ritrovato in azzurro, ha piegato Rodionov (6-3,7-6) in 1h46’ e ha riacceso il sogno Davis. Flavio Cobolli ha battuto Misolic (6-1, 6-3) in poco più di un’ora.
La doppietta azzurra ha evitato di vedere in campo il doppio. Alle stelle i due azzurri. Ha detto Berrettini: “Vivo per questo. Sapevo che potevo contare sul mio servizio. Ascoltavo l’inno in tv e mi dicevo quanto sarebbe stato bello essere lì, bisogna credere nei propri sogni”. Cobolli nel suo match d’esordio a Bologna ha palesato tranquillità e sicurezza. Il ragazzo di Subiaco si è rivelato subito al top. In conferenza stampa non si è nascosto: “È stata la migliore partita della mia vita nella bolgia dell’Arena di Bologna”. Ha aggiunto capitan Volandri: “Il fattore casa aiuta. L’anno scorso a Malaga ci sembrava di essere in Italia, a Bologna ci è sembrato di essere sulla Luna”. Djokovic, presente a Bologna, si è detto fiducioso sul cammino azzurro in Davis: “Certo, senza Sinner e Musetti è diverso ma con Berrettini si può vincere tutto”.
Formula da rivedere
Diciamolo: non è più la Davis di un tempo. Non è più la “massima competizione mondiale a squadre nazionali del tennis maschile”. Gli anni passano per tutti. Per carità, resta “L’Insalatiera” più famosa del pianeta, ha una storia secolare (è stata fondata nel 1900), un albo d’oro scandito dalle più prestigiose racchette del globo. Indimenticabile la prima Davis conquistata dall’Italia nel 1976 con un quartetto ormai leggendario: Panatta, Bertolucci, Barazzutti, Zugarelli. Certo, il richiamo della Nazionale è sempre forte, è un valore aggiunto; ma la Davis è diventata un torneo secondario, è in declino, ha perso l’importanza e l’interesse che aveva, è stata snaturata con la scadenza annuale. Ma soprattutto non assegna punti ATP.

Le nuove priorità dei tennisti
Sono diverse. Due in particolare: i tornei del Grande Slam e le ATP Finals, e poi evitare il rischio infortuni visto che la fatica in stagione è notevole e che il calendario è sempre più fitto. Dunque, vanno capite le rinunce di Sinner e Musetti (affaticati) e il forfait di Alcaraz (infortunio). E va rivista la cadenza. Bertolucci ha suggerito una Davis ogni due o tre anni. Come i Mondiali di calcio. Parliamone.
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