“Mio figlio a 13 anni fuma, non so come dissuaderlo”. Non serve la predica, prova a sorprenderlo

Cara Caterina,

mi chiamo Annalisa e ti scrivo perché sono alla ricerca di un consiglio da madre a madre. Mio figlio ha tredici anni ed è in piena fase di ribellione. Alla domanda “come è andata oggi?” ricevo sempre e solo un misero “tutto ok”. L’altro giorno ho trovato nella sua stanza un pacchetto di sigarette: non volevo guardare tra le sue cose, stavo cercando di fare un po’ di ordine nel macello che lascia quando va a scuola. Chiedendogli spiegazioni mi ha detto con fare stizzito che non devo rompere e che non sono sue ma di un suo amico che se le era dimenticate. Ho cercato di fare un piccolo discorso sull’importanza di non fumare, ma ho la sensazione che non sia servito a molto.

In questo momento il nostro rapporto è già abbastanza complesso e proprio per questo ho paura di insistere troppo: temo che possa interpretare le mie preoccupazioni come una mancanza di fiducia nei suoi confronti. Devo anche riconoscere che, da giovane, fumavo anch’io. Ho smesso solo quando sono rimasta incinta e proprio per dare un buon esempio a mio figlio ho smesso. Forse è proprio per questo che mi sento coinvolta: so cosa significa fumare e so anche cosa significa smettere. Vorrei solo riuscire a trasmettere questo mio pensiero senza risultare pesante o giudicante ma con la sincerità di chi parla perché ci tiene.

Ti ringrazio,

Annalisa

***

Cara Annalisa,

la tua lettera mi ha colpito perché ogni volta che vedo ragazzi così giovani fumare per strada, penso subito ai loro genitori e a quanto possa essere difficile aiutarli a capire che si tratta di un’abitudine poco sana, per loro e per chi gli sta vicino. Immagino che doccia fredda sia stato vedere quel pacchetto, quanti pensieri ti sono passati per la mente… Io, lo ammetto, senza voler esagerare, credo che mi sarebbe scappata anche qualche lacrima. Il rapporto figli-genitori a quell’età cambia molto, i ragazzi si sentono all’improvviso grandi e provano ad affrancarsi dai genitori che ormai vedono solo come boomer in cerca di affetto. Sicuramente riuscire ad avere un confronto con loro è difficile ma è proprio questo il momento in cui dobbiamo far sentire ancora di più la nostra presenza.

È in questa fase che iniziano a prendere decisioni da soli e anche se si atteggiano da adulti, è proprio qui che hanno davvero bisogno di noi. Quindi tornando alla situazione in cui ti trovi, cosa fare? Io ti propongo di provare a spiazzarlo: fatti trovare con un boccale di birra ghiacciata in mano, sigarette spente in un posacenere e una bella sigaretta accesa tra le tue dita, poi lo inviti a fumare con te. Vediamo se in questo modo inizia a parlarti e confessa. Altrimenti, prova a fare un po’ di ricerca, disegna su un cartellone i polmoni di un fumatore mettendoli a confronto con quelli di chi non fuma e appendilo in camera sua davanti al letto così che lui andando a letto sia obbligato a vedere questa immagine.

Insomma cerca di sorprenderlo, non con una predica, ma con originalità così qualsiasi cosa farai gli rimarrà impressa. L’adolescenza può anche essere complicata ma fumare a tredici anni no non lo accetto! Forza Annalisa io e tutte le mamme siamo con te!

Cate