La minaccia incombe sul freddo invernale. Si chiama Africa

Le dinamiche estreme delle masse d'aria: Vortice Polare debole, freddo in Europa e Russia europea, impennata di forza della calura africana, ovviamente commisurata alla stagione. Contrasti termici, precipitazioni, nevicate dove farà freddo. Questa non è una previsione meteo, ma uno scenario potenzialmente possibile sulla base di vari indici climatici.
Le dinamiche estreme delle masse d’aria: Vortice Polare debole, freddo in Europa e Russia europea, impennata di forza della calura africana, ovviamente commisurata alla stagione. Contrasti termici, precipitazioni, nevicate dove farà freddo. Questa non è una previsione meteo, ma uno scenario potenzialmente possibile sulla base di vari indici climatici.

(TEMPOITALIA.IT) L’incubo nel Mar Mediterraneo onnipresente è quello africano. Ultimamente non ne stiamo parlando più: siamo proiettati nell’inverno. Abbiamo parcheggiato tutte le influenze che possiamo avere dal Nord Africa, eppure il Nord Africa è molto attivo. Come osserverete nella mappa che ho allegato, questa cartina illustra le aree previste per la giornata del 7 dicembre, che saranno interessate da particelle di sabbia del Deserto del Sahara. Particelle in sospensione che, come vedete, invaderanno anche l’Europa orientale, anche perché in questa fase abbiamo una risalita di aria calda verso la Scandinavia meridionale. Le particelle sono presenti ovviamente nelle aree del Deserto del Sahara e nel Deserto Arabico, ma lì è normale che siano presenti perché siamo in pieno Sahara.

 

Previsione di polveri del Sahara in sospensione durante il giorni di maggior tepore e influenza nord africana.
Previsione di polveri del Sahara in sospensione durante il giorni di maggior tepore e influenza nord africana.

 

Attenzione: il Sahara presenta anche delle novità che molti di noi forse non si aspettano. Un’immagine di Copernicus mostra le montagne del Nord Africa a ridosso dell’Atlantico – ci troviamo in Marocco – diffusamente ricoperte di neve. Queste sono visibili con il miglioramento del tempo e dal satellite: il cielo sembra limpido, pulviscolo atmosferico non sembra essercene, ma la situazione cambierà, perché si sta formando un’area di alta pressione che andrà a invadere anche le Isole Canarie fino a Madeira. Però abbiamo un Vortice Polare molto ballerino quest’anno, e anche il Nord Africa ne pagherà le conseguenze. Le nevicate abbondanti che ci sono state in Marocco non sono affatto trascurabili.

 

Neve in Marocco.

Avremo quindi un’influenza africana molto vicina all’Italia, ma non sull’Italia, e questa è una novità non da poco, perché in altri anni, a dicembre verso la fine del mese, abbiamo avuto l’invasione di masse d’aria africane. Io rammento molto bene il Capodanno 2023, quello del 2024, con lo zero termico salito a quota elevata. Questo è un indice molto importante per quanto riguarda la nevosità e la vitalità del manto nevoso, soprattutto sull’arco alpino italiano, che in quel periodo dell’anno di neve ne aveva poca.

 

Ma anche quest’anno di neve non ce n’è tantissima: le precipitazioni sono latitanti, anche se l’Oceano Atlantico è molto attivo e sembrava inviarci badilate di neve verso l’arco alpino. Al momento, di neve ne abbiamo vista poca.

Sì, l’abbiamo vista, però non quanto ce ne sarebbe potuta essere. Però attenzione: prima o poi – non è una previsione, è un’ipotesi – avremo l’evento medio-estremo che porterà una quantità importante di neve, perché ormai la linea di tendenza è questa, quella del meteo estremo. L’abbiamo visto nelle regioni estreme meridionali come la Puglia, dove ci sono stati nubifragi violentissimi, e adesso arrivano notizie dalla Grecia con un allarme per piogge torrenziali che hanno allagato diverse città e creato grossi disagi.

Ogni anno sentiamo notizie di questo genere, con piogge estreme. Questi eventi meteo -però – non avvenivano così frequentemente in passato, perché le precipitazioni ora sono concentrate in brevi periodi e sono intensissime. In sostanza, nel momento in cui avremo una situazione di freddo, potremmo avere anche nevicate estreme, probabilmente.

 

Ovviamente non possiamo fare previsioni oggi per i prossimi 10 giorni, anche perché i modelli matematici cambiano continuamente linee di tendenza, soprattutto già nel giro di poche giornate. Siamo in una situazione incerta, e questa incertezza deriva da diversi fattori: c’è una violenta irruzione d’aria fredda nell’America del Nord che va a rimodellare il jet stream; in Oceano Atlantico ci sono basse pressioni molto profonde; in Europa c’è poi un’alta pressione incerta che si è formata.

Non è intensissima come quella di altri anni, quindi per ora tutto sommato non andiamo così male. Sì, è vero che aumenterà d’intensità, ma io modererei gli allarmismi. Ecco, anche quelli dei miei colleghi: ognuno di noi ha le sue opinioni e io le rispetto ampiamente. Io andrei sul moderato: non credo che succederanno disastri con queste alte pressioni, quantomeno per ora. Ovviamente, poi in seguito è tutto possibile.

 

Al momento, soffermandomi su tutto questo, l’oggetto di questo articolo è: occhio, sì, i miei colleghi hanno ragione sul fatto che l’Africa ci potrebbe dare delle seccature. Non perché sia un indice di comportamento del clima, ma perché è un evento che ha un’influenza notevolissima sul clima del Mediterraneo, soprattutto durante la stagione estiva, e sempre più spesso anche in quella invernale.

 

È proprio questo che ha aumentato sensibilmente la temperatura media delle stagioni invernali, ed è probabilmente dovuto però a una fluttuazione del clima più che al Cambiamento Climatico.

Il Cambiamento Climatico c’è ed è innegabile, avviene a livello mondiale; non tutto il pianeta ne patisce nella stessa maniera, però in Europa è molto probabile che ci siano anche influenze dovute alle cosiddette fluttuazioni climatiche. Forse sono anche dovute ai cambiamenti climatici: questo non lo sappiamo. Molti sono d’accordo su questa teoria, ma altri no. C’è anche chi – ed è una minoranza assoluta nella scienza – sostiene che i cambiamenti climatici derivanti dalle attività umane non vi siano, ma questa è, come ho detto, una minoranza estrema. C’è poi da dire che, a livello politico, questa tendenza purtroppo sta prendendo sempre più il sopravvento, e non solo: anche molta parte dell’opinione pubblica è di questa opinione.

 

Insomma, per dirla in breve: occhio anche all’Africa e alle sue bizzarrie, perché potrebbe darci noia. Ma stiamo parlando di una noia ipotetica, al pari di un’eventuale ondata di gelo in questo momento proveniente dalle vaste pianure della Siberia.

Forse è molto più probabile essere interessati dalle masse d’aria africane, perché noi l’Africa ce l’abbiamo a due passi; la Siberia è invece a migliaia di chilometri di distanza, e sono necessarie situazioni complesse per portarcela, e soprattutto la ricorrenza di tali eventi meteo è molto rara di questi tempi.

È per questo che mi soffermo parecchio sull’influenza del Vortice Polare attraverso le irruzioni di aria artica, sia marittima sia di origine polare, cioè quella che – come spiegato altrove da un mio collega – è meno mite passando dalla Scandinavia, quindi su terre emerse, tra l’altro innevate, ed è capace di portare la neve in pianura in Italia su molte località.

 

Siamo in una fase interlocutoria in cui i modelli matematici necessitano di assestarsi sulle proiezioni, perché sono fortemente influenzati dal Vortice Polare ballerino, cioè debole. In poche parole: attualmentea un’ansa fredda interessa il Nord America e tra una decina di giorni dovrebbe scendere verso l’Europa. A questo punto vedremo che rotta prenderà e soprattutto da quale area dell’Artico giungerà: se arriveranno correnti marittime, cioè dall’Oceano Atlantico, quindi dall’Islanda, non freddissime; oppure se giungeranno correnti attraverso la Scandinavia.

Nel frattempo, avremo sicuramente una risposta da parte del Mar Mediterraneo e questo i modelli matematici lo intravedono: aree di bassa pressione mediterranea di nuovo. A questo punto, precipitazioni e, se farà freddo, anche nevicate. Sulla quota è impossibile fare previsioni, ma se arrivasse aria molto fredda il rischio di neve in pianura può diventare più concreto.

 

Per ora vi lascio con una riflessione: uno sguardo all’Africa dobbiamo comunque darlo, nonostante tutti gli indici di comportamento del clima favorevoli ad avere un inverno a tratti più freddo rispetto a quelli che abbiamo trascorso.

E, se vogliamo, fino ad ora in qualche modo lo è: è iniziato addirittura a fine autunno, a novembre, con un’irruzione d’aria fredda che ha portato la neve a quote bassissime, addirittura in alcune località della Pianura Padana, sulle colline della Sardegna, sui monti dell’Italia centrale e del Sud Italia. Tutto questo non è affatto trascurabile. Di certo sarebbe potuto capitare qualcosa di maggiore come è avvenuto negli ultimi 5-6 anni con ondate di freddo che si sono verificate attorno all’Immacolata e hanno portato nevicate abbondi soprattutto nei monti del Nord Italia e a quote molto basse. Ma poi ha rovinato tutto l’alta pressione europea.

 

Insomma, in questo 2025 non ci vedo una differenza in peggio. Il Riscaldamento Globale c’è sempre, ma come abbiamo visto in altri articoli, è anche causa di ondate di freddo estremo.

 

Crediti: Copernicus, ECMWF, NOAA (TEMPOITALIA.IT)

La minaccia incombe sul freddo invernale. Si chiama Africa

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