Meteo come nel 2012: su Febbraio si puntano le chance di gelo russo

(TEMPOITALIA.IT) Le proiezioni dedicate a Febbraio offrono un quadro ancora incerto ma già interessante per l’Europa. Stiamo parlando dell’ultimo mese dell’Inverno, un periodo in cui le dinamiche atmosferiche possono cambiare rapidamente. Le mappe delle anomalie termiche mostrano un possibile assetto non uniforme, con un Mediterraneo relativamente più vicino alla normalità e latitudini alte ancora una volta dominanti in termini di mitezza. Per l’Italia, però, qualche possibilità fredda rimane sul tavolo.

 

Un Vortice Polare potenzialmente instabile

Secondo le simulazioni a lunghissimo range, Febbraio potrebbe aprirsi in una fase negativa dell’AO (Oscillazione Artica). Questo accade quando la pressione aumenta sopra l’Artico, riducendo la compattezza del Vortice Polare e permettendo in teoria all’aria gelida di muoversi verso sud. È una condizione preliminare, non una garanzia, ma in passato ha spesso anticipato discese fredde più strutturate verso le medie latitudini.

 

La NAO potrebbe cambiare gli equilibri

In parallelo, la NAO (Oscillazione Nord Atlantica) sembra orientarsi verso una fase neutra o leggermente negativa. Non è un dettaglio marginale. Un indebolimento della corrente a getto favorisce la comparsa di blocchi atmosferici e consente la discesa di masse d’aria continentale, le più fredde disponibili nel nostro emisfero. Se questo quadro venisse confermato, avremmo un’Europa più vulnerabile alle irruzioni dalla Russia europea o dalla Siberia occidentale.

 

Il ruolo dell’Atlantico settentrionale

Perché un’ondata fredda arrivi effettivamente in Italia, servirebbe una tessera aggiuntiva: un anticiclone stabile tra Groenlandia e Atlantico settentrionale. In quel caso il flusso zonale verrebbe deviato, aprendo corridoi perfetti per l’ingresso dell’aria gelida. Ad oggi è solo una possibilità, con probabilità non elevate, ma rientra nei percorsi ipotetici che i modelli a lungo termine contemplano.

 

Anomalie termiche: cosa dicono le mappe

Le proiezioni attuali indicano anomalie termiche debolmente positive, soprattutto al Nord Italia. Non sarebbe una novità: i pattern europei degli ultimi anni rendono sempre più raro un mese completamente freddo. Tuttavia, se l’incastro atmosferico descritto dovesse concretizzarsi, esisterebbe comunque lo spazio per un paio di settimane più fredde della norma, anche con episodi invernali ben riconoscibili.

Non parliamo di gelo persistente, né di scenari estremi. Ma di una fase fredda plausibile per il periodo, che dipende ancora da dettagli che i modelli non hanno del tutto inquadrato.

 

Il quadro resta altamente dinamico e in parte speculativo, com’è normale per previsioni oltre la scala sinottica. Serviranno nuovi aggiornamenti, necessari per capire se la combinazione AO–NAO riuscirà davvero a creare un ponte tra il freddo russo e il Mediterraneo.

 

Credit scientifici: Basato sui dati e sulle proiezioni dei modelli a lungo termine: ECMWF Seasonal Forecasts, NOAA CPC Long-range Outlooks, DWD – Seasonal Forecasts, Met Office – Long-range Forecasts (TEMPOITALIA.IT)

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