Ardea. ‘Ovunque ti incontrerò proverò a ucciderti’, poi colpisce con una pala lui e l’amico che tenta di difenderlo

Scene di follia ieri pomeriggio intorno alle 18:30 ad Ardea, dove un ex politico locale ha aggredito a colpi di pala un uomo mentre stava eseguendo dei lavori nella veranda dello stabilimento balneare “L’ultima Spiaggia“. Stessa sorte per l’amico, intervenuto per cercare di sottrarre la vittima ai colpi dell’aggressore.

Il racconto della vittima

Antonio (nome di fantasia) si trovava nello stabilimento perché doveva fare un lavoro per conto del titolare dello stabilimento. Era intento nella sistemazione di un guasto quando all’improvviso è stato colpito violentemente al volto da un ex politico di Ardea

“Non so con cosa mi abbia colpito, non sono riuscito a vederlo”, racconta “Io stavo entrando nel bar dello stabilimento per prendere delle cose quando sono stato aggredito. Mi sono reso conto che fosse quell’uomo, che conosco bene, perché mesi fa avevo iniziato dei lavori di ristrutturazione nella sua abitazione, perché urlava minacce di morte contro di me. Ho visto che aveva una pala in mano. Allora sono scappato, ma mi ha inseguito e mi ha colpito con la pala con un secondo colpo, fortissimo, alla schiena. Quello in faccia mi ha rotto il setto nasale“. 

Antonio non si vergogna a dire che si è “nascosto come i ragazzini”. “Dopo il secondo colpo, sono scappato dentro il bar e mi sono nascosto dietro al bancone per non farmi vedere, come fanno i ragazzini. Questo sia perché ho avuto paura, sia perché vengo da un altro infortunio”.

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L’aggressione all’amico

“Vendendo la scena, mi è venuto naturale intervenire”, racconta Marco (nome di fantasia, ndr). “Ho visto che dopo averlo colpito con la pala alla in faccia, stava per colpirlo nuovamente alla schiena. Mi sono quindi buttato nella mischia e la botta che ha ricevuto è stata meno forte. Nonostante questo, al mio amico è stato fratturato il naso e ha ricevuto una forte contusione alle costole. Non oso pensare cosa sarebbe potuto succedere se non fossi intervenuto. Ma l’aggressore se l’è presa anche con me. Io l’ho cinto alla vita per fermarlo e lui mi ha dato una gomitata sul collo, spingendomi a terra”.

“Una volta buttato a terra – prosegue il drammatico racconto – ha alzato la pala e me l’ha data di taglio sul ginocchio, ferendomi. Al pronto soccorso hanno riscontrato una ferita lacero-contusa. Hanno dovuto mettere 8 punti di sutura per chiuderla. I medici mi hanno dato 21 giorni di prognosi. Il dolore è tanto, perché il ginocchio è gonfio, non riesco a camminare”.

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Le minacce

L’aggressore urlava in preda alla rabbia. “Aspettame, vado a casa a prende’ la pistola: vengo e te sparo. Mo’ t’ammazzo davvero, così me te levo de mezzo. Questa è la volta bona“. 

“L’ho sentito benissimo”, dichiara Marco, “infatti quando sono intervenuto ho avuto paura che lo uccidesse. E per un attimo ho avuto paura che ammazzasse anche me”.

I soccorsi

Sul posto è arrivata un’ambulanza del 118, che ha trasportato i due feriti al pronto soccorso del S. Anna di Pomezia. I due amici sono stati refertati entrambi con 21 giorni di prognosi e i fatti sono stati trasmessi all’Autorità giudiziaria. Anche i carabinieri sono stati informati, ma sono arrivati sul luogo dell’aggressione solo più tardi, quando non c’erano più né l’aggressore né gli aggrediti, che si trovavano in ospedale. Oggi pomeriggio i due aggrediti formalizzeranno la denuncia per aggressione, minacce e  tentato omicidio.

I motivi dell’aggressione

Tutto parte da presunti lavori fatti male a casa dell’ex politico di Ardea. Già nel maggio di quest’anno l’ex consigliere comunale aveva minacciato di morte l’operaio, andando addirittura sotto casa sia dell’uomo che della madre. Messaggi, telefonate, intimidazioni che avevano portato a quattro denunce querele da parte sia dell’operaio che della madre, oltre che della badante di quest’ultima.

L’intera vicenda aveva fatto molto scalpore, anche perché il politico aveva accusato l’operaio di aver rubato 50 euro alla moglie durante i lavori, accusa sempre rigettata da parte dell’uomo. Da lì le minacce di morte – ti spacco la testa, ti ammazzo e via discorrendo – fatte direttamente a lui o alla madre.

aggressione Ardea

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