Branzini e rumore, ecco cos’hanno scoperto gli scienziati del mare

Roma, 24 novembre 2025 – L’inquinamento acustico e l’impatto sugli animali marini. Ma che danno provoca ad esempio il traffico di navi sui pesci?
“Stiamo lavorando a un progetto europeo”, anticipa a Qn.net Sandro Mazzariol, il professore veneto che è responsabile italiano del Cert, Cert – Cetacean strandings Emergency Response Team, task force nazionale, Università di Padova e ministero dell’Ambiente insieme per gestire le emergenze degli spiaggiamenti.
Studio europeo sull’inquinamento acustico in mare
E che cosa ci dicono i primi risultati? “Il danno, sia acuto che cronico, sembra inferiore a quello che si pensi – osserva il professore -. Parliamo sia dell’esposizione limitata nel tempo per una volta sia ripetuta e prolungata per oltre un mese di esposizione, si nota una scarsa presenza di effetti misurabili sul comportamento e anche sulle strutture uditive dei pesci”.
Su quali animali si sta verificando il rumore
Vuol dire che ci sono pochi danni o che non sappiamo che danni ci sono? “Pochi danni, quasi nessuno. Questi sono dati sperimentali sul rumore della navigazione, su pesci, cefalopodi e molluschi”.
Orche che attaccano le barche e rumore: c’è un legame?
Ma ci può essere una relazione tra i rumori provocati dalle imbarcazioni e l’atteggiamento delle orche che attaccano le barche e si concentrano sui timoni? “No, le due cose non sono minimamente legate, anche perché spesso le orche attaccano le barche a vela. Quindi, di fatto, è più un atteggiamento comportamentale appreso”.
I misteri dell’inquinamento acustico in mare
Lo studio va nella direzione di aggiornarci su un mondo ancora poco conosciuto. “Bisogna sempre contestualizzare, l’inquinamento acustico nel mare è tra le cose meno studiate. Dipende sempre dal tipo di rumore – rimarca Mazzariol -. Noi ci siamo concentrati su quello delle navi, che è un rumore continuo, con un certo tipo di frequenza”.
I danni del rumore compulsivo
“Cosa diversa è il rumore compulsivo, provocato ad esempio da battipali e sonar, quello è un altro discorso, un altro effetto. Non possiamo generalizzare. Per le barche al momento attuale su branzini, salmoni, su tutta una serie di pesci, gli effetti non sembrano così rilevanti. Sulle balene? Sui mammiferi non è possibile fare sperimetnazione, è un reato penale, per forza di cose dobbiamo andare per logiche predittive. Al momento quello che si nota è un fenomeno di abitudine, mi abituo al rumore, non vuol dire che non c’è un impatto”.
Quali animali marini sono più disturbati dai rumori
Ma quali animali marini sono più disturbati dal rumore? “In generale tutti i cetacei per la loro tipologia di percezione, di utilizzo del suono e dell’apparato acustico. Poi i cefalopidi. Ma naturalmente bisogna sempre distinguere, dipende dala frequenza”.