Ci riuscirà la Juventus? Fra errori e speranze nota di ottimismo con Chiellini, Yildiz come Del Piero?

Ci riuscirà la Juventus? Fra errori e speranze, una nota di ottimismo viene da un lungo articolo New York Times.

A guidare la Juventus sulla strada del ritorno alla gloria del passato potrebbe essere, “forse, col tempo, Giorgio Chiellini, che ha trascorso l’ultimo anno a progredire come dirigente”, scrive James Horncastle a conclusione di un excursus sulle vicende dell’ultimo ventennio della Vecchia Signora.

L’articolo è stato pubblicato alla vigilia della partita col Real Madrid del 22 ottobre, persa dalla Juventus per 1-0 ma la sostanza non cambia,

Almeno c’è Kenan Yildiz da ammirare. Il ventenne è una superstar in erba, e potrebbe darsi che il loro attuale numero 10 abbia una serata al Bernabeu come quella che nel ricordo della gloria di Alessandro Del Piero nel novembre 2008. Del Piero segnò entrambi i gol nella vittoria per 2-0 e ricevette una memorabile standing ovation dai tifosi del Madrid.

La Juventus di Del Piero

Ci riuscirà la Juventus? Fra errori e speranze nota di ottimismo con Chiellini, Yildiz come Del Piero? Nella foto alex del piero
(Foto Instagram @alessandrodelpiero) – Blitzquotidiano.it

Quella Juventus ha molto in comune con quella di questa stagione: un club che si sta ancora riprendendo dopo le polemiche, facendo un passo avanti e due indietro nel tentativo di rimettersi in carreggiata.

Lo sbandamento ha avuto origine con lo scandalo che travolse Andrea Agnelli (“Un visionario per gran parte dei suoi primi otto anni come presidente della Juventus”) e il suo team tre anni fa.

I tre anni trascorsi dalla brusca fine della presidenza di Agnelli sono stati in gran parte dedicati a una correzione di rotta, riassume Horncastle .

Il consiglio di amministrazione nominato da suo cugino, il rampollo della famiglia, John Elkann, ha lavorato per “risolvere i problemi che stava affrontando con la Giustizia Sportiva, sia in Italia che in Europa” e “ha iniziato a pianificare il futuro senza il contesto di tensione e instabilità che aveva caratterizzato le stagioni precedenti”.

Dopo l’esonero di Allegri nel maggio 2024, la rottura con il passato è stata completa. Il direttore sportivo di Elkann, Cristiano Giuntoli, avrebbe potuto nominare il suo allenatore, Thiago Motta, e dopo aver tenuto la polvere da sparo per un anno per rinnovare la squadra in vista della sua scelta di succedere ad Allegri, ha anche iniziato a spendere una cifra lorda di oltre 200 milioni di euro nel mercato dei trasferimenti. Il problema è che Motta non è durato una stagione. È stato esonerato a marzo e sostituito da Igor Tudor. Giuntoli ha poi pagato con il suo ingaggio in estate.

Due dei suoi tre grandi acquisti, Douglas Luiz e Nico Gonzalez, costati complessivamente 88 milioni di euro, sono ora in prestito al Nottingham Forest e all’Atletico Madrid. L’altro, Teun Koopmeiners (57,3 milioni di euro), non è stato minimamente paragonabile al giocatore che era nella sua precedente squadra, l’Atalanta.

Gravi errori

Altrettanto schiaccianti, se non di più, sono state le cessioni di giocatori cresciuti nel settore giovanile o il programma Next Gen introdotto da Agnelli, un’eredità preziosa che costituisce la migliore possibilità per la Juventus di essere sostenibile e competitiva.

Moise Kean ha segnato 23 gol con la Fiorentina la scorsa stagione. Matias Soule è attualmente il giocatore più decisivo della Roma, con tre gol e due assist in sette presenze in Serie A finora nella stagione in corso. Nulla brucia di più, però, del trasferimento poco lungimirante di Dean Huijsen al Bournemouth per meno di 20 milioni di euro, per essere poi venduto al Real Madrid per una cifra tre volte superiore.

Queste sono le scelte con cui il sostituto di Giuntoli, Damien Comolli, ha dovuto fare i conti durante l’estate.

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