Un semplice acquisto online si è trasformato in un salasso da 600 euro per un utente italiano che aveva comprato su eBay una toppa Adidas pagata poco meno di 9 euro (5 euro più spedizione). La piccola patch, destinata a riparare una felpa originale, è risultata contraffatta e la Guardia di Finanza ha considerato l’acquisto un atto “incauto”, sanzionando il compratore.
La vicenda, riportata da D-Day, ricorda un caso analogo avvenuto a Roma, dove un altro acquirente aveva ricevuto una multa da 618 euro per aver acquistato su Temu alcune magliette e accessori ispirati ai film Monster & Co e Inside Out, anch’essi risultati falsi.
A raccontare la storia su Reddit è stato lo stesso utente multato: “Ho ricevuto un invito a comparire in caserma dalla Finanza […] Mi hanno dato un verbale con multa da 600 euro per aver acquistato qualche mese prima su eBay una toppa Adidas del valore di 8,49 euro (compresa spedizione) che però a quanto pare era contraffatta”.
La legge che punisce anche chi compra
L’acquisto era stato effettuato presso un rivenditore della provincia di Teramo, che avrebbe venduto oltre 17 mila patch di marchi famosi, violando il copyright. Il venditore è stato multato e ha chiuso l’attività, ma anche i clienti sono stati sanzionati.
La spiegazione è giuridica: l’articolo 1, comma 7-bis, del decreto legge 35/2005 stabilisce che “l’acquirente finale che introduce nel territorio nazionale prodotti che violano diritti di proprietà industriale o intellettuale è responsabile a tutti gli effetti come importatore”. In pratica, chi riceve il pacco diventa automaticamente importatore della merce, anche se non è consapevole della contraffazione. Le sanzioni vanno da 300 a 7.000 euro, indipendentemente dal valore del bene o dall’uso personale.
I rischi per chi compra online e le possibili riforme
Il caso ha riacceso il dibattito sulla tutela dei consumatori e sulla rigidità della norma. Secondo D-Day, chi acquista online deve prestare grande attenzione al prezzo e alla verosimiglianza del prodotto: un marchio come Adidas, infatti, difficilmente vende toppe con il proprio logo, perché consentirebbe di rendere “originale” qualsiasi capo.
Molti giuristi chiedono di rivedere la normativa, distinguendo tra uso personale e scopo commerciale, per evitare che chi compra un singolo oggetto innocuo venga punito come un contraffattore. Altri propongono di rafforzare le responsabilità delle piattaforme di e-commerce, rendendole corresponsabili dell’autenticità dei prodotti.
Un passo in questa direzione è già stato fatto con il Digital Services Act, entrato in vigore il 17 febbraio 2024, che obbliga i grandi marketplace a garantire maggiore tracciabilità dei venditori e a rimuovere rapidamente le inserzioni illegali.
L’articolo Compra una toppa dell’Adidas da 8 euro su eBay, gli arriva una multa da 600 euro per merce contraffatta proviene da Blitz quotidiano.