E’ da gennaio che la Patagonia continua a bruciare, a causa di una prolungata siccità che alimenta incendi di grandi proporzioni, tanto che sono andati in fiamme già 20000 ettari di terreno. Il rogo più importante è quello che sta colpendo il Parco Nazionale Nahuel Huapi, nella Provincia di Rio Negro, per il quale i vigili del fuoco sono costantemente impegnati a cercare di domare le fiamme, con molta fatica. Una persona ha perso la vita nei pressi di El Bolson, nella Provincia di Rio Negro, a causa di un arresto cardiaco dovuto all’inalazione del fumo all’interno della sua abitazione. Decine di case sono andate distrutte e 800 sono gli evacuati, molti dei quali mentre si trovavano nei rifugi di montagna.
Le condizioni meteorologiche anche nei prossimi giorni si manterranno secche, ventose e con caldo ancora piuttosto intenso e con il rischio che nuovi roghi possano prendere vita. Molti di questi sono di origine dolosa e i governatori delle sei province interessate hanno concordato un protocollo regionale per migliorare il coordinamento e combattere con più efficacia i roghi che continuano a svilupparsi. Si tratta di quelle dì Rio Negro, Chubut, Neuquen, La Pampa, Santa Cruz e Terra del Fuoco, ovvero tutto il settore centro-meridionale dell’Argentina.
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