L’ex uragano Gabrielle sta colpendo duramente la Spagna e in particolare la Comunità Valenciana, tornata sotto l’incubo delle alluvioni a un anno di distanza da quella che provocò 200 vittime. In alcune zone di Valencia scuole e uffici sono chiusi, mentre strade, abitazioni e sottopassi risultano allagati.
A Oliva, a sud della città, e nella comarca de La Safor, si sono registrati accumuli eccezionali: a Gandía i pluviometri hanno superato i 350mm in 12 ore, un valore storico che ha trasformato le vie cittadine in fiumi e costretto a evacuazioni e soccorsi. L’Aemet ha esteso l’allerta rossa a gran parte della costa orientale, inclusi Castellón e Tarragona, mentre per le Baleari è stato attivato l’avviso arancione con la possibilità di nuovi nubifragi da oltre 100-150mm in poche ore.
La situazione è alimentata da un Mediterraneo particolarmente caldo, con temperature fino a 3°C sopra la media, che fornisce energia ai sistemi temporaleschi. L’incontro con aria più fresca in quota e l’orografia costiera favoriscono la formazione di sistemi convettivi a mesoscala, temporali quasi stazionari capaci di scaricare in poche ore l’acqua di un anno intero.
Nella serata di lunedì anche Saragozza è stata investita da un’alluvione lampo: strade sommerse, automobili trascinate via e gravi danni alle infrastrutture testimoniano la forza distruttiva di un ciclone che, pur non più uragano, conserva un’energia impressionante.
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