Si dice ”orgoglioso” della doppia tessera Forza Italia-Lega, unico caso in Parlamento. Ora che il governo Draghi è caduto e si va al voto anticipato a settembre, è indignato per il ”fango” che la sinistra ”ha iniziato a gettare in campagna elettorale sul centrodestra”, in particolare su Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, per i loro rapporti con Mosca. Il senatore Francesco Giro, storico esponente romano azzurro, è pronto a rimettersi in gioco alle politiche ma, stavolta, non ha ancora deciso se candidarsi con il Cav o con la Lega. Secondo i boatos di queste ore sarebbe fortemente tentato di dire addio a Fi e di correre con il Carroccio. Una scelta che lui in privato definisce dolorosa e molto sofferta, vista la stima e l’affetto che lo ha sempre legato al leader azzurro.
”La prossima settimana deciderò cosa fare”, taglia corto con un sorriso all’Adnkronos Giro, parlamentare di lungo corso, stretto collaboratore di Berlusconi a palazzo Grazioli (avrà il suo ufficio in via del Plebiscito per oltre 10 anni, dal ’95 al 2006), già sottosegretario ai Beni culturali del Berlusconi quater, coordinatore regionale nel Lazio e commissario di Roma negli anni della vittoria nel 2008 del centrodestra. L’esponente storico forzista ricorda le ragioni che lo spinsero a tesserarsi anche con il partito di via Bellerio: ”Presi la doppia tessera Lega-Forza Italia ormai 4 anni fa. Tutt’ora unico parlamentare nazionale ad aver fatto questa scelta. Credo sia stata una decisione giusta e lungimirante. Lo feci per esprimere la mia solidarietà, innanzitutto umana e poi politica verso Salvini, bersagliato da una catena sospetta di avvisi di garanzia con l’accusa infamante di sequestro di persona aggravato, per il solo fatto di aver bloccato gli scafisti e il loro ignobile traffico di esseri umani”.
“Oggi – sottolinea il senatore – dopo 4 anni gli italiani sono finalmente chiamati alle urne e a dire la loro anche su questa vicenda, ovvero se un ministro dell’Interno deve o non deve, può o non può, fare il proprio dovere. E, come d’incanto, scatta il solito riflesso veterocomunista contro il leader di turno del centrodestra, Berlusconi negli anni ’90, Salvini oggi, con clamorose quanto false inchieste giornalistiche, come quella alimentata a poche settimane dal voto sul Russia gate”.
“Per questo e per tanti altri motivi”, spiega Giro, “non solo confermo la mia doppia tessera, ma entro la settimana prossima deciderò cosa fare in vista delle politiche per continuare a difendere i valori del centrodestra unito da questo ennesimo assalto mediatico della sinistra”.