Elezioni, sondaggista Mannheimer: “Fattore Renzi è un’incognita, potrebbe arrivare anche al 6%”

“Su Italia Viva non so fare una previsione. Il fattore Renzi è un’incognita. Potrebbe arrivare al 6%, ma è pura invenzione. Non si sa. Dipende dalla campagna elettorale: se molto tesa porterà ad una maggiore polarizzazione degli elettori; se sarà più concentrata sui contenuti, come io auspico, Iv avrà più possibilità. Renzi lo sa ed infatti lo dice”. Così all’Adnkronos il sondaggista Renato Mannheimer interviene commentando l’ambizione di Renzi ad un terzo polo di centro, liberale e riformista per fermare Giorgia Meloni.

Secondo Mannheimer, “bisogna distinguere il giudizio politico da quello tattico”. Sebbene Italia Viva abbia “un mercato potenziale elevato che guarda al terzo polo, che politicamente sarebbe bello avere e che è equivalente ad almeno il 10%, è penalizzata dalla legge elettorale vigente. I conoscitori del sistema in vigore potrebbero infatti tatticamente non votarla per via del così detto ‘voto utile’: per vincere in Italia bisogna conquistare anche i collegi uninominali che rappresentano il 30% e Italia Viva non ha nessuna possibilità a riguardo. Si vota infatti – ricorda il sondaggista – con una scheda che vale sia per il proporzionale che per il maggioritario e che non prevede il voto disgiunto. Un voto a Renzi significa dunque non influire nel maggioritario”.

“Anche se politicamente Renzi ha ragione – prosegue – da un punto di vista tattico fa bene Letta a prendere più voti che può attraverso un’alleanza alquanto variegata. In certi collegi – rimarca – si tratterà di superare anche di un solo voto l’avversario”. “La scelta di Renzi è coraggiosa, ma anche molto costretta dai fatti: pare che Letta non lo abbia voluto e che lui sia molto isolato. Adesso vediamo chi Renzi metterà in lista e come andrà la campagna elettorale, nel senso di quanto tenderà alla polarizzazione. Una cosa e certa – conclude il sondaggista – se Renzi e Calenda si fossero uniti avrebbero fatto il botto, ma il centro in Italia è molto condizionato dai motivi caratteriali. E condizionato dalla voglia di vincere le elezioni e per farlo bisogna entrare in coalizioni”. (di Roberta Lanzara)