“Lombardia zona arancione scelta politica, ma dobbiamo mantenere il trend”: così dichiara l’infettivologo Massimo Galli a La7.
Dal 29 novembre la Lombardia è diventata zona arancione, e l’infettivologo del Sacco di Milano Massimo Galli ribadisce come la scelta sia prettamente politica. Per il primario milanese, è necessario fare di tutto per mantenere il trend positivo, per non tornare ai livelli disastrosi post vacanze estive.
Galli: “Zona arancione scelta politica”
Ospite a Otto e Mezzo su La7, Massimo Galli si mostra molto cauto e scettico sulla scelta di promuovere la Lombardia a zona arancione. “Non ho voglia di parlare di scale cromatiche, sono scelte di tipo politico a questo punto“, così dichiara il primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano.
Per il docente della Statale di Milano, bisogna solo mantenere le precauzioni, per evitare di tornare ai livelli di settembre: “Quelli che dovevano parlare come esperti hanno parlato a suo tempo, non mi risulta che siano stati interpellati.
La mia opinione è chiara, io ritengo che se non si manterranno tutta una serie di precauzioni andremo di nuovo a sbattere“.
Come già riportato nei giorni precedenti, al momento la situazione nei pronto soccorsi e a livello sanitario è stabile, ma Galli non dimentica i 15mila morti della seconda ondata: “La seconda ondata è già costata 15mila morti, sono stanco di consolare parenti“.
In ospedale racconta, di aver incontrati una serie di colleghi e amici felici che il pronto soccorso non sia in piena emergenza, ma rammenta come la situazione si sia stabilizzata da pochi giorni.
Infine, per quanto riguarda la discesa dei ricoveri, il professore ha un solo consiglio: “ Bisogna mantenere il trend. Ci saranno dei problemi se non saremo capaci di mantenerlo“.