Un boato all’alba di domenica ha trasformato viale Fulvio Testi, tra Milano e Cinisello Balsamo, in un campo di rottami. Un Mercedes Classe G Brabus, un Suv dal valore vicino al mezzo milione di euro, è finito spezzato in due. Da una parte il telaio con motore e ruote, scaraventato nell’aiuola centrale; dall’altra la cabina ribaltata sull’asfalto. Intorno, detriti sparsi per oltre cento metri e un principio d’incendio domato rapidamente dai vigili del fuoco complice anche la pioggia fitta. Secondo le prime ricostruzioni, il Suv procedeva a velocità elevata, ma sarà necessario attendere i rilievi completi per capire dinamica e responsabilità.
Vittime, feriti e il sospetto sulla guida
Il bilancio è drammatico: è morto il 19enne Pietro Silva Orrego, mentre una donna di 30 anni è ricoverata in condizioni gravissime. Altri due giovani sono rimasti feriti, tra cui il conducente dell’altra auto coinvolta, una Opel Corsa guidata da un 32enne napoletano.
Gli investigatori sospettano sempre più concretamente che alla guida del Suv ci fosse un ragazzo di 20 anni senza patente, unico rimasto illeso tra i quattro a bordo. Il gruppo rientrava da una serata in discoteca. Sull’altra vettura, il 32enne è risultato positivo a un pre-test antidroga: ora si attendono esami più approfonditi per stabilire tempi e livelli di assunzione.
Il tentativo di depistaggio del presunto conducente
Subito dopo lo scontro, mentre i feriti venivano soccorsi, il 20enne si è allontanato dalla scena. Poco dopo è tornato, fingendosi un passante sceso da un tram per aiutare le vittime. Si è presentato agli agenti con i vestiti sporchi di sangue e senza una scarpa che, a suo dire, avrebbe perso nel tentativo di estrarre i feriti dalle lamiere.

La versione è crollata rapidamente: gli investigatori hanno ritrovato la scarpa all’interno dell’abitacolo e verificato, tramite le telecamere del tram, che il giovane non era mai salito sul mezzo. Una testimonianza esterna — quella di un medico diretto all’ospedale Niguarda — ha poi confermato di averlo visto chiaramente al volante del Suv al momento dell’incidente.
Le indagini: droga, velocità e noleggio sospetto
Il quadro investigativo è complesso e in continua evoluzione. Gli inquirenti stanno cercando di chiarire la dinamica dell’impatto: potrebbe essersi trattato di una precedenza mancata, di un semaforo rosso ignorato o di una manovra improvvisa. Nel frattempo, anche la situazione della Opel Corsa non è priva di elementi critici, con il conducente da verificare rispetto all’assunzione di sostanze stupefacenti.
Parallelamente, i carabinieri stanno approfondendo la posizione del Suv, appartenente a una società di noleggio di auto di lusso: devono accertare chi abbia firmato il contratto, se le procedure siano state rispettate e se un mezzo così potente sia stato consegnato in conformità alle norme.
Sono stati sequestrati i telefoni di tutti i ragazzi per verificare se il conducente stesse usando il cellulare al momento dell’impatto o se fossero in corso riprese video.
L’articolo Incidente tra suv e auto a Milano, morto un 19enne. Alla guida un amico senza patente che si è finto un soccorritore proviene da Blitz quotidiano.