Roma, 21 dicembre 2025 – La Russia nicchia, l’Europa pressa e gli Stati Uniti sono in mezzo. Di certo, la soluzione al conflitto è ancora lontana e Mosca ne approfitta per continuare a bombardare l’Ucraina, con Bruxelles che, però, non è più disposta a stare in disparte e compie i primi, timidi tentativi per aprire un canale diretto con il Cremlino.
Macron cala l’asso
La notizia è arrivata ieri nella mattinata. Il presidente francese, Emmanuel Macron, sarebbe pronto a parlare con il presidente Putin, con lo ‘zar’ che avrebbe dato una sua disponibilità di massima. Una notizia confermata, seppure in modo indiretto, dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Il presidente Putin – ha detto – è pronto al dialogo. Siamo pronti a lavorare con l’Occidente, con il Regno Unito, con l’Europa nel suo complesso e con gli Stati Uniti, ma su un piano di parità”. Soddisfazione da parte dell’Eliseo, secondo cui la telefonata fra i due presidenti potrebbe tenersi già nei prossimi giorni. Fonti della presidenza francese hanno fatto sapere che “Ora che la prospettiva di un cessate il fuoco e di negoziati di pace sta diventando più chiara, è di nuovo utile parlare con Putin”, facendo presente che la disponibilità al dialogo di Mosca “è un fatto positivo”. L’Eliseo ha anche tenuto a sottolineare come i colloqui fra i due leader si terranno in un clima di “massima trasparenza” sia nei confronti della Ue, sia nei confronti degli Stati Uniti. Macron ha già incontrato Putin più volte ed è sicuramente, fra i leader europei, quello che lo conosce meglio.
Arrivano anche nuove indiscrezioni sull’accordo della settimana scorsa, che ha permesso a Bruxelles di chiudere su un prestito di 90 miliardi di dollari a Kiev senza scongelare gli asset russi ma utilizzando un meccanismo di debito comune europeo. Secondo il Financial Times, Emmanuel Macron avrebbe ‘tradito’ il Cancelliere Merz, che voleva usate le riserve del Cremlino, all’ultimo momento, allineandosi alla posizione di Giorgia Meloni per una soluzione che ha poi definito più realistica.
Negoziati in Florida
A Miami, intanto, in un contesto poco adatto a una mediazione sulla fine di una guerra, si tratta a oltranza, ma con scarsi risultati. La Russia, infatti, ha frenato sulla possibilità di un trilaterale con America e Ucraina proposto da Washington, sottolineando che “le modifiche al piano di pace Usa per l’Ucraina introdotte da Kiev e dall’Europa stanno ritardando il raggiungimento degli accordi”.
Yuri Ushakov, Consigliere del presidente Putin, ha dichiarato: “gli americani e tutti gli altri rispettino gli accordi raggiunti, in particolare ad Anchorage e anche in altri negoziati”. La Piazza Rossa, insomma, non si smuove e, in attesa che Kirill Dmitriev, che ha partecipato ai colloqui a Miami, torni a Mosca e riferisca il loro contributo, fa sapere che Putin invierà a Trump gli auguri di Natale e Capodanno “come si usa da persone educate”.
Zelensky: Usa hanno proposto colloquio con Ucraina e Russia a Miami
Ma, stando ai bene informati, i due leader non si parlano direttamente da quasi due mesi. Se le linee telefoniche tacciono, purtroppo non fanno lo stesso quelle del conflitto. I russi stanno spingendo contro Sumy, città strategica vicino al confine con la regione di Kursk e nel Donbas. In un’incursione – denuncia l’Ucraina – avrebbero ’rapito’ cinquanta civili portati nel territorio della Federazione russa. Nella settimana che si è appena conclusa, ha denunciato il presidente Volodymyr Zelensky, il territorio ucraino è stato bombardato con almeno 1.300 droni.