La truffa del finto PagoPa: email per problemi nel pagamento della multa, poi ti svuotano il conto

Negli ultimi giorni molti italiani hanno ricevuto una email dal tono formale e convincente: “Il nostro sistema ha identificato un problema con il pagamento relativo all’infrazione del codice stradale per eccesso di velocità”. A prima vista sembra un messaggio proveniente da PagoPA, la piattaforma digitale per i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione. In realtà, si tratta di una sofisticata truffa informatica basata su phishing. L’obiettivo è spingere l’utente, tramite un falso senso d’urgenza, a cliccare su un link e inserire dati personali o bancari. Le email appaiono ormai quasi perfette: linguaggio curato, riferimenti normativi e un importo preciso — “198 euro” — che rendono l’inganno estremamente credibile.

Come funziona la trappola digitale

Il messaggio invita a “completare il pagamento online tramite il portale sicuro”. In realtà, cliccando sul link, la vittima viene indirizzata su un sito che imita perfettamente quello di PagoPA. L’indirizzo web, tuttavia, non corrisponde al dominio ufficiale e rappresenta il primo segnale d’allarme. Il falso modulo di pagamento serve ai truffatori per rubare informazioni sensibili: dati anagrafici, codici fiscali, credenziali d’accesso o estremi bancari. Con queste informazioni, i criminali informatici possono perfino creare identità digitali false, attivare nuovi SPID, richiedere bonus o effettuare operazioni economiche a nome della vittima. In alcuni casi, i dati vengono rivenduti sul dark web o usati per riciclare denaro tramite conti correnti intestati a ignari cittadini.

Come difendersi dalle truffe online

Le autorità raccomandano di non cliccare mai su link contenuti in email sospette, anche se apparentemente inviate da enti ufficiali. PagoPA e le istituzioni pubbliche non comunicano multe o richieste di pagamento tramite posta elettronica generica, ma solo attraverso canali certificati come l’app “IO” o i bollettini ufficiali allegati alle notifiche. È fondamentale controllare sempre l’URL del sito, evitare di inserire dati personali in pagine non sicure e, in caso di dubbio, contattare direttamente l’ente di riferimento.

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