“Alle 3 del mattino, almeno quattro volte a settimana”, racconta Amilcare, “mia madre mi accompagna da Presicce ad Alessano, paese da cui prendo il pullman diretto a Bari, che parte alle 4.26. E al ritorno è la stessa cosa: in totale sono 6 ore di viaggio, che possono diventare anche di più se ci sono rallentamenti lungo la strada. Non sono l’unico su quel pullman: ci sono anche diversi docenti”.
Il viaggio è faticoso: “Non è facile. All’inizio dell’anno accademico è complicato, poi dopo qualche settimana diventa una pseudo abitudine. Sul bus cerco di riposare, ma la mancanza di sonno si fa sentire, soprattutto perché la sera non ho un orario fisso per dormire”.
Arrivato a Bari intorno alle 7.20, frequenta le lezioni perché “per un corso come Chimica è importante esserci: certe spiegazioni non si comprendono senza un confronto diretto”. Il ritorno è alle 16.40, con arrivo a casa verso le 20. Riguardo alla possibilità di trasferirsi, spiega: “Dopo la pandemia i prezzi sono triplicati: per una stanza chiedono circa 400 euro più bollette. Impossibile”.
I trasporti costano circa 170 euro al mese per il pullman, più 20 euro a settimana di carburante, meno di un affitto. Il tempo libero è quasi inesistente: “Durante il weekend dormo tantissimo, una risposta naturale alla stanchezza”. Sul futuro, aggiunge: “A Bari. È una città piena di opportunità: industria, ricerca, aziende. Non vedo perché un pugliese debba andare per forza a Milano o all’estero”. Infine, un consiglio: “Se crede davvero nel suo obiettivo, i sacrifici si possono fare. Sono importanti per costruirsi un futuro”.
L’articolo Lo studente universitario che ogni giorno percorre 400 chilometri per andare all’università: “La casa a Bari costa troppo” proviene da Blitz quotidiano.