Manovra, questione di fiducia. Giorgetti in Aula replica agli attacchi. “Strada tortuosa, ma siamo in vetta”

Roma, 23 dicembre 2025 – Prima le polemiche, in aula al Senato, per l’assenza di due dei quattro relatori della manovra. Poi l’ennesimo scontro al calor bianco fra governo e opposizione sulla norma che reintroduce lo “scudo salva imprenditori” nel caso di lavoratori “sotto-pagati”. Infine, la netta difesa della legge di Bilancio da parte del ministro dell’Economia, Giorgetti, che respinge tutte le critiche che gli sono arrivate negli ultimi giorni a partire dalle accuse di austerità: “Io la chiamo prudenza. Grazie a questa politica l’Italia si presenta a testa alta in Europa e nel mondo”.

Fra le novità anche l’innalzamento della soglia Isee per la prima casa a 200mila euro nei grandi centri urbani. La manovra ha ormai imboccato il penultimo giro di boa. Ieri è stata respinta la questione pregiudiziale posta dalle opposizioni, con 101 voti contrari, 56 favorevoli e un astenuto, consentendo alla discussione di proseguire. Posta in serata, dal governo, la questione di fiducia sul maxi-emendamento composto da un articolo e quasi mille commi, oggi ci sarà il voto finale. Poi, dal 28, la parola passa alla Camera che, fra Commissione e Aula, avrà poco più di 48 ore per licenziare un testo “blindato” e per evitare l’esercizio provvisorio.

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Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, al termine della replica dopo la discussione generale in Senato sulla legge di bilancio 2026, Roma, 22 dicembre 2025. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Tra i banchi del governo, a Palazzo Madama, anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha assistito ai lavori per un’ora e mezza per poi dichiarare la propria soddisfazione: “È come arrivare in vetta, il sentiero è tortuoso ma l’importante è arrivare in vetta, non c’è un’altra strada”. Per il responsabile di via Venti Settembre, “tutti gli sforzi sono stati concentrati sui lavoratori dipendenti, soprattutto con famiglia e figli a carico”, mentre la tassa di 2 euro sui micropacchi “è una rivoluzione che salva i nostri negozi”. Giorgetti rivendica anche l’importanza delle norme sulla previdenza complementare (“sono di portata storica”), la tenuta dei conti pubblici (“Ne beneficeranno i prossimi governi, spero non vostri”, dice rivolgendosi all’opposizione) e gli stanziamenti per la Sanità (“sei miliardi in più, mai visti prima”). Al centro delle polemiche la norma che riguarda i contenziosi sul lavoro. Durissima la leader del Pd, Elly Schlein: “Non ci sono più parole per descrivere questa Manovra. L’emendamento Pogliese è un colpo di mano: i datori di lavoro che non hanno corrisposto un salario equo ai lavoratori non saranno obbligati a pagare gli arretrati come molte sentenze dei giudici hanno determinato”. All’attacco anche il leader del M5S, Giuseppe Conte: “Una misura vergognosa che avevamo già stoppato in estate”. Mentre, per il numero uno della Cgil, Maurizio Landini, si tratta di un nuovo attacco “ai diritti dei lavoratori” con una norma “anticostituzionale”.

Discussione in Aula sulla manovra, il Ministro Giorgetti ascolta gli interventi dei Senatori

I dem denunciano anche un “emendamento blitz” che reintroduce la “caccia selvaggia”. Fra gli altri capitoli finiti nel mirino delle opposizioni, c’è quello per la definizione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni. Una polemica che provoca la reazione stizzita del ministro delle Riforme, Roberto Calderoli: “Basta con le falsità, i Lep nella manovra non hanno nulla a che vedere con l’autonomia differenziata e rappresentano uno dei target previsti con il Pnrr”. Sotto tiro i tagli ai Fondi di coesione. “Inaccettabile che siano state sottratte risorse alle Regioni, usandole come un bancomat, mentre vengono ridotte le risorse per le infrastrutture vitali per il Paese”, tuona il presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia. Salta, infine, l’addizionale comunale per gli aeroporti dell’Emilia-Romagna con meno di 700mila passeggeri.