Monza, i ragazzini tossici e assassini: a 14 e 15 anni danno 20 coltellate al pusher

Monza, i ragazzini tossici e assassini: a 14 e 15 anni danno 20 coltellate al pusher.

Giovani, giovanissimi, ma già tossici e assassini. Hanno solo 14 e 15 anni gli autori del delitto di Monza. Hanno ucciso un pusher. Il pusher che gli vendeva la droga. Quello che, hanno provato a giustificarsi, li aveva portati a una tossicodipendenza da cui non riuscivano a venir fuori.

A 14 e 15 anni hanno ucciso un uomo di 42 anni con 20 coltellate. Tossici e assassini da adolescenti. Il movente non convince del tutto. Forse volevano derubarlo. Forse volevano droga che lui non aveva voluto dargli. Forse non avevano soldi per pagarla.

Comunque sia andata, ora il padre del pusher chiede giustizia. Chiede che i due siano processati come due adulti. Dopo un omicidio del genere, davanti ai suoi occhi hanno perso qualsiasi tipo di innocenza.

Monza: il delitto del pusher ripreso dalle telecamere

Cappuccio scuro tirato sulla testa, occhiali da sole, passo spavaldo e coltello in tasca, pronti ad uccidere. E’ un’istantanea tratta dalle telecamere di videosorveglianza a dare un volto ai due ragazzini di 14 e 15 anni. I due fermati questa notte per l’omicidio del 42enne, aggredito a Monza a pochi passi da casa sua e ferito a morte con venti coltellate. Coltellate sferrate a turno con una lama di oltre venti centimetri.

I carabinieri del Comando Provinciale di Monza hanno bussato alla loro porta  dopo un’indagine lampo che ha permesso di indentificarli. Tramite testimonianze e frame di video registrati nel quartiere popolare di San Rocco.

La punizione per la tossicodipendenza

Uno dei due, durante l’interrogatorio, ha dichiarato agli inquirenti di aver agito per punire lo spacciatore che lo ha instradato all’uso di droga. Nell’interrogatorio ha ammesso le proprie responsabilità, spiegando come entrambi lo abbiano colpito. E che quando la vittima ha tentato di sfuggirgli, l’hanno trascinata sotto i portici per finirla.

Il suo presunto complice ha invece reso dichiarazioni “più confuse”. Ma è a casa sua che i carabinieri hanno trovato e sequestrato un coltello da cucina, quasi certamente l’arma del delitto. In entrambe le loro abitazioni sono stati anche trovati abiti sporchi di sangue, buttati in lavatrice.

La famiglia della vittima chiede giustizia

La vittima, qualche precedente penale alle spalle per droga, da anni conviveva con le conseguenze della sua tossicodipendenza. Tanto da percepire una pensione di invalidità e non aver mai di fatto lasciato la casa dei suoi genitori. Proprio con loro ha pranzato per l’ultima volta ieri, poi ha detto di dover uscire per verificare la ricarica del cellulare, ma non è più tornato. Suo padre lo ha osservato dalla finestra mentre, invece di dirigersi verso la sua palazzina, ha improvvisamente svoltato l’angolo.

Oggi quello stesso genitore è pieno di rabbia e chiede giustizia. “Sono uguali a mio figlio se parliamo di vizi, con la differenza che lui era un signore e questi sono assassini. Meriterebbero di essere processati come adulti, perché se solo penso che da minorenni in pochi anni me li ritroverò fuori divento matto, sarebbe vergognoso”. Poi ha aggiunto “lo spacciatore vende, chi assume droga la cerca, funziona così e uno dei due a sua volta già vendeva droga in Stazione”. I due minori fermati rischiano ora un’accusa per omicidio premeditato. (Fonte Ansa)