Il giovane che guidava la BMW che tamponando la Mini su cui viaggiava Beatrice Bellucci ne ha causato la morte è indagato dalla procura di Roma per omicidio stradale.
Si chiama Luca, ha 22 anni, fa l’elettricista ed è originario di Anzio. Gli indizi e le testimonianze puntano su una corsa tra auto lungo la via Cristoforo Colombo alla base dello schianto.
La grande strada quasi tutta rettilinea porta dal centro di Roma al quartiere dell’Eur e poi al mare. Oggi sul terreno rimangono tracce della corteccia dell’albero, mentre il traffico intorno scorre come un giorno qualsiasi.
La vita di Beatrice Bellucci, vent’anni compiuti a marzo, si è interrotta proprio contro quel pino, sullo spartitraffico, dopo che la Mini Cooper su cui viaggiava insieme a un’amica è stata travolta da una Bmw che viaggiava ad alta velocità, forse per una gara clandestina, scrive Maria Elena Marsico dell’agenzia ANSA.
Morire per una folle corsa a Roma

La dinamica, aggiunge, non è ancora chiara e sono in corso le indagini da parte della polizia locale per ricostruire quanto accaduto. Ma dai primi accertamenti potrebbe esserci stata proprio una corsa tra auto alla base dello schianto. Intanto, mentre i pm disporranno l’autopsia sul corpo della ragazza, per chi indaga sono ora al vaglio anche le immagini delle telecamere ad ampio raggio per fare piena luce sull’incidente e capire se fossero coinvolte altre auto che poi hanno proseguito la marcia.
Un testimone ha raccontato ai vigili di aver visto due auto sfrecciare a destra e sinistra della Mini, superandola e proseguendo la corsa verso il centro di Roma. «Erano tre macchine in tutto: stavano facendo una gara, quelle ragazze non c’entravano nulla. I ragazzi sulle altre due auto, quando hanno visto l’incidente, sono scappati. Ma tanto li rintracciano».
Luca era al volante della Bmw. Accanto a lui un coetaneo rimasto illeso. Secondo la ricostruzione della polizia locale, intervenuta insieme ai carabinieri, la Bmw ha tamponato sul lato posteriore destro la Mini, mandandola a sbattere contro l’albero, per poi rovesciarsi al centro dell’aiuola.
Luca, un perito elettrotecnico che si guadagna da vivere riparando i macchinari da lavoro delle Ferrovie, è ricoverato all’ospedale San Giovanni: ha le costole incrinate e una frattura dello sterno. Non è stato ancora ascoltato dai vigili. «Ve lo dico subito — premette il padre Giuseppe, un magazziniere di 57 anni — chi dice che mio figlio stava facendo una gara di velocità mente. Luca stava andando a passare una serata al Colosseo. Non correva, andava a 70 all’ora. Ho parlato con il ragazzo che era con lui in macchina e mi ha detto: “Siamo stati tamponati da un’altra auto”».
I sospetti di chi indaga sono, però, altri
La polizia locale ha trovato nella Bmw il cellulare di Luca: è stato sequestrato insieme a quello del suo amico. Gli smartphone saranno analizzati per capire, dalle chat, se i ragazzi si fossero dati appuntamento per partecipare a una gara clandestina o per filmare la folle corsa.
Intanto, prosegue Maria Elena Marsico, proseguono le indagini anche per individuare i giovani a bordo delle altre due auto che si sono allontanate. Almeno due telecamere in prossimità del punto dell’incidente inquadrano la fuga. I fuggitivi rischiano una denuncia per omissione di soccorso e se si presentassero spontaneamente alleggerirebbero la loro posizione. Gli agenti stanno verificando anche se il giovane indagato avesse ottenuto la patente da un tempo sufficiente a poter guidare la Bmw, che si è schiantata al centro dell’aiuola in piazza dei Navigatori dopo aver speronato l’auto delle studentesse.
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