“Noi crediamo che in un mondo sempre più in fiamme, dove le ragioni della forza sembrano prevalere sulla forza della ragione, che sia importante fare un’opera per evitare la polarizzazione e la radicalizzazione e quindi superare le certezze e aprire la nuova generazione al dubbio e al confronto nella prospettiva di essere sempre più indipendente e sempre più libera. La piattaforma è una piattaforma che cerca di educare alla cultura tecnologica per spiegare prima di tutto ai giovani come funziona quella scatola magica che è la rete, spiegando loro che ci sono alcune parole chiave come algoritmi che li guidano molto di più di quanto loro non ne siano consapevoli e ce ne sono altri come dati che li portano a escludere concetti o includerne altri senza che loro lo sappiano”.
A sostenere il progetto rivolto ai giovani Tim che ha lanciato la campagna ‘Rompi la bolla’. Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim. “Ci siamo inventati una campagna sui social, che sono i media che i ragazzi utilizzano, con l’hashtag #rompilabolla, che vuol dire uscire da quel mondo, da quella quarta dimensione digitale nella quale i ragazzi oggi sono nell’utilizzo dei social. I social, le AI faranno parte sempre più della nostra vita. Capire il loro funzionamento e criticarlo eventualmente diventa uno degli elementi chiave, per questo abbiamo abbracciato questo progetto. Analisi critica e comprendere cosa c’è di vero e come interpretarlo diventa fondamentale”.
La campagna invita i ragazzi a “metterci la faccia” condividendo cosa significa per loro prendere il controllo del digitale ed essere protagonisti delle proprie scelte: #RompiLaBolla, “non per uscire dal digitale ma – come ha sottolineato Labriola – per entrarci con testa, spirito critico e libertà”.