
CRONACA

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Pubblicato il: 30/11/2020 11:44
Il gup di Milano Carlo Ottone De Marchi ha condannato a 4 anni di carcere Fabio Manduca, l’ultrà napoletano imputato con rito abbreviato, per aver travolto e ucciso con il proprio suv Daniele Belardinelli, l’ultrà del Varese morto negli scontri del 26 dicembre 2018, poco lontano dallo stadio di San Siro prima della partita fra Inter e Napoli. Il giudice ha riqualificato il reato da omicidio volontario col cosiddetto ‘dolo eventuale’ (l’accettazione nella condotta del rischio del verificarsi dell’evento, in questo caso la morte del tifoso) a omicidio stradale. La richiesta dell’accusa – rappresentata dai pm Rosaria Stagnaro e Michela Bordieri – era di 16 anni di carcere.
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“La sentenza ha quanto meno dimostrato che non c’era volontarietà nell’azione del Manduca. Le aspettative sono state raggiunte”. Così Eugenio Briatico, legale di Fabio Manduca, commenta la sentenza.
Il giudice ha riqualificato il reato da omicidio volontario con dolo eventuale a omicidio stradale, condannandolo a 4 anni – “il gup ha riconosciuto attenuanti equivalenti alla contestata recidiva legata ad alcuni precedenti ma non specifici” – non a 16 anni come chiesto dall’accusa. “Manduca era in aula, era contento, soddisfatto del lavoro fatto. Aspettiamo il deposito delle motivazioni fra 15 giorni e poi decideremo eventualmente una modifica della misura dei domiciliari. Non è una sentenza definitiva, però, è una sentenza di 4 anni di cui ha già scontato 17 mesi”, conclude l’avvocato Briatico.
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