Articolo di Enzo Ragusa – Mercoledì 2 Aprile 2025
Divulgatore scientifico
Un Tesoro di 7000 Anni Sotto Minaccia: il Progetto Fotovoltaico che Vuole Cancellare la Storia
Immaginate un luogo dove, 7000 anni fa, i nostri antenati costruivano un insediamento straordinario, un complesso di fossati e terrapieni concentrici che oggi gli archeologi chiamano la “Città degli Anelli di Arneo”. Immaginate che questo luogo, definito da Oreste Caroppo l’”Atlantide Salentina”, sia un ponte diretto con il nostro passato neolitico, un sito di valore inestimabile che potrebbe riscrivere la storia del Salento e del Mediterraneo. Ora immaginate che tutto questo stia per essere sacrificato per un mega impianto fotovoltaico di quasi 100 ettari, un progetto che rischia di cancellare per sempre un patrimonio unico al mondo.
Siamo nel cuore del Salento, tra Nardò e Porto Cesareo, in un’area conosciuta come Masseria Maramonti. Qui, scavi recenti condotti su richiesta della Soprintendenza hanno confermato la presenza di un insediamento neolitico recente/finale, un complesso archeologico che si estende su un’area vastissima e che include anche tracce dell’antica via Traiana Salentina, un percorso storico che collegava le città romane del Sud Italia. Ma invece di proteggere questo tesoro, il Comune di Nardò ha deciso di accettare compensazioni economiche per favorire un progetto che minaccia di distruggere tutto: un impianto fotovoltaico che coprirà il sito con pannelli solari e attraverserà l’antica via con un cavidotto.
Un Sito Straordinario: Perché la “Città degli Anelli” è Così Importante?
La “Città degli Anelli di Arneo” non è un semplice sito archeologico: è una testimonianza viva di come vivevano i nostri antenati nel Neolitico, un periodo cruciale in cui l’umanità iniziava a stabilirsi, a coltivare la terra e a costruire comunità organizzate. I fossati e i terrapieni concentrici, visibili anche dall’alto, sono una rarità in Italia e nel Mediterraneo, e potrebbero raccontare storie di rituali, difese od organizzazione sociale di un’epoca lontana. Oreste Caroppo, studioso e promotore della tutela del sito, l’ha definita l’”Atlantide Salentina” per la sua unicità e il suo potenziale di scoperta.
Gli scavi, iniziati per verificare l’impatto del progetto fotovoltaico, hanno confermato l’importanza dell’area, ma non sono stati sufficienti a fermare il piano. Nonostante le evidenze archeologiche, il Comune di Nardò ha approvato una delibera (N.112 del 20 marzo 2025) che accetta compensazioni economiche, ignorando il valore culturale e storico del sito. Questo non è solo un attacco al patrimonio del Salento, ma una ferita alla memoria collettiva di tutti noi.

“Anelli di Arneo” visti da Google Earth l’11 aprile 2011, lì reperti che testimoniano antichi villaggi capannicoli dell’Età del bronzo e dell’Età del ferro. Fonte
Il Progetto Fotovoltaico: un Falso Progresso che Distrugge il Passato
Non fraintendiamoci: le energie rinnovabili sono fondamentali per il futuro del nostro pianeta. Ma a quale costo? Il progetto in questione prevede un impianto fotovoltaico di quasi 100 ettari, un’estensione enorme che coprirà il sito archeologico e ne comprometterà l’integrità. Non solo: un cavidotto attraverserà l’antica via Traiana Salentina, distruggendo un altro pezzo di storia. È davvero questo il prezzo che siamo disposti a pagare per il progresso?
Ci sono alternative. Gli impianti fotovoltaici possono essere costruiti in aree già degradate, su terreni non coltivabili o in zone prive di valore archeologico. Sacrificare un sito come la “Città degli Anelli” non è progresso: è un atto scellerato che mette il profitto al di sopra della cultura, della storia e dell’identità di un territorio.
Un Silenzio Assordante: Perché la Notizia Non Esce dal Salento?
Nonostante l’importanza del caso, la notizia fatica a superare i confini del Salento. I media locali, come Mesagnesera, hanno dato spazio alla vicenda, ma serve un’eco più ampia per fermare questo scempio. La “Città degli Anelli di Arneo” non appartiene solo al Salento: è un patrimonio dell’umanità, e la sua distruzione sarebbe una perdita per tutti. Eppure, le istituzioni sembrano sorde alle proteste dei cittadini e degli studiosi che chiedono un vincolo archeologico per proteggere l’area.
Cosa Possiamo Fare per Salvare la “Città degli Anelli”?
Non è troppo tardi per agire, ma il tempo stringe. Ecco come possiamo fare la differenza:
- Sensibilizzare: Condividete questa storia sui social media con gli hashtag #SalviamoArneo e #AtlantideSalentina. Parlatene con amici, familiari e colleghi. Più persone conosceranno la vicenda, più pressione potremo fare sulle istituzioni.
- Firmare Petizioni: Unitevi alle petizioni online (ad esempio su Change.org) per chiedere un vincolo archeologico e la sospensione del progetto fotovoltaico.
- Contattare i Media: Scrivete a testate nazionali come La Repubblica, Il Corriere della Sera o trasmissioni come Report e Le Iene, chiedendo loro di indagare sulla vicenda.
- Supportare le Associazioni: Collaborate con realtà come Italia Nostra, FAI o Legambiente, che possono aiutarci a organizzare eventi e mobilitazioni.
- Fare Pressione sulle Istituzioni: Scrivete al Ministero della Cultura, alla Soprintendenza e al Comune di Nardò per chiedere un intervento immediato.
Un Appello per il Futuro: Non Lasciamo che la Storia Scompaia
La “Città degli Anelli di Arneo” non è solo un mucchio di pietre e fossati: è la voce dei nostri antenati, un legame con un passato che ci ha resi ciò che siamo. Distruggerla per un impianto fotovoltaico significa cancellare una parte di noi stessi, privando le generazioni future della possibilità di conoscere e studiare questo luogo straordinario.
Non possiamo permettere che il profitto prevalga sulla cultura. Chiediamo con forza un vincolo archeologico per proteggere l’intero contesto degli Anelli di Arneo e un ripensamento del progetto fotovoltaico. Il Salento non può perdere la sua “Atlantide”. E noi non possiamo restare in silenzio.
Unitevi alla lotta: salviamo la “Città degli Anelli di Arneo” prima che sia troppo tardi.
Fonte: SALVIAMO LA “CITTÀ DEGLI ANELLI DI ARNEO”: IL SALENTO RISCHIA DI PERDERE LA SUA ATLANTIDE NEOLITICA (Autore: Enzo Ragusa)
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