Nel 1918, mentre l’Europa è ancora immersa nella tragedia della guerra, Die Aktion, la più coraggiosa rivista pacifista e culturale del panorama tedesco,[1] dedica un numero speciale al pittore, scultore e incisore ebreo tedesco Otto Freundlich. È un momento cruciale: il linguaggio delle avanguardie si sta trasformando e l’arte — nelle mani dei suoi interpreti più radicali — diventa un atto di rivelazione morale e si pone alla società come guida civile. In quel contesto nasce il ciclo di xilografie che Otto Freundlich realizza per il Sonderheft, il numero speciale dedicato al suo lavoro. Si tratta di un corpus di undici legni che condensano, in forma visionaria, la sua idea di arte come forza di rigenerazione spirituale e cosmica.
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