Al via da oggi, lunedì 8 agosto, dallo Spallanzani di Roma, la campagna vaccinale per il vaiolo delle scimmie dopo la circolare del ministero della Salute, che ha definito modalità e platea dell’immunizzazione.
Chi rientra tra le categorie elencate può prenotarsi mandando una mail a: vaccinomonkeypox@inmi.it. Per informazioni sulle categorie arruolabili, è possibile leggere la circolare del ministero della Salute (https://bit.ly/monkeypoxvaxinmi) che esclude per il momento una vaccinazione di massa: “Al momento, la modalità di contagio e la velocità di diffusione, così come l’efficacia delle misure non farmacologiche fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa”.
La distribuzione del vaccino riguarda per ora 4 Regioni con più casi: duemila dosi alla Lombardia, 1.200 al Lazio, 600 all’Emilia Romagna e 400 al Veneto. Inoltre, come richiesto, in attesa della successiva tranche di donazione (attualmente prevista per la seconda metà di agosto) sarà messa da subito a disposizione, per le Regioni e le pubbliche amministrazioni che ne facciano richiesta, una quota di dosi (multipli di 20 fino a 60 dosi). Una quota di vaccino resterà stoccata presso il ministero della Salute, per eventuali emergenze, si legge nella circolare.
LA CIRCOLARE
“Tenuto conto dell’attuale scenario epidemico e della limitata disponibilità di dosi – continua la circolare – le prime categorie alto rischio a cui verrà offerta inizialmente la vaccinazione, come profilassi pre-esposizione, sono individuate tra: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus. persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (Msm), che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; e/o partecipazione a eventi di sesso di gruppo; e/o partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; e/o recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno); e/o abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)”.
Questi soggetti a più alto rischio, spiega il ministero nella circolare, “potrebbero essere identificati tra coloro che afferiscono agli ambulatori Prep-Hiv dei centri di malattie infettive e dei Check Point, ai centri Hiv e ai centri per il trattamento delle malattie sessualmente trasmissibili, utilizzando anche indicatori di comportamento ad alto rischio simili a quelli utilizzati per valutare l’idoneità alla profilassi pre-esposizione all’HIV, ma applicati indipendentemente dalla presenza o meno di infezione da HIV. Si ritiene importante il coinvolgimento delle associazioni Lgbtqia+ e quelle per la lotta all’Hiv, in particolare per favorire una corretta informazione sulla campagna vaccinale. La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target potrà essere aggiornata sulla base dell’andamento epidemiologico e della disponibilità di dosi”.
“Il vaccino attualmente disponibile, Mva-bn (virus vaccinico vivo Ankara modificato, non replicante, prodotto dalla Bavarian Nordic), è un vaccino distribuito degli Stati Uniti con il nome di Jynneos, e autorizzato dall’Fda per la prevenzione del vaiolo e del vaiolo delle scimmie nei soggetti adulti ad alto rischio di infezione”.
Mva- Bn è autorizzato anche in Canada, con il nome commerciale Imvamune, e in Europa, con il nome commerciale Imvanex. Secondo quanto riportato da Ema, tra i due prodotti (Jynneos e Imvanex) esistono piccole differenze in termini di processo di produzione e specifiche di qualità tra le varie autorizzazioni all’immissione in commercio nelle diverse regioni, dovute a differenze nei set di dati, ma che non influiscono sulla qualità finale del vaccino. Più recentemente Ema ha esteso l’indicazione d’uso di Imvanex (precedentemente indicato solo per il vaiolo) anche per il vaiolo delle scimmie.
Fase picco in Italia ma casi almeno il doppio: lo studio
“In Italia siamo vicini al picco” per quanto riguarda il vaiolo delle scimmie “ma i casi sono sottostimati: probabilmente sono almeno il doppio”. E’ lo studio, in fase di pubblicazione, firmato da Antonello Maruotti, ordinario di Statistica dell’Università Lumsa, e da Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma.
“Abbiamo analizzato i dati dei primi 10 Paesi più colpiti dal vaiolo delle scimmie – anticipa all’Adnkronos Salute Maruotti – In alcuni, come la Germania, è stato già raggiunto il picco. Il Brasile è in piena fase espansiva. Negli Usa possiamo prevedere il picco verso fine agosto, lo stesso in Francia. In Italia siamo più o meno nella fase di picco”.
La ricerca ha anche preso in esame la possibilità che in Italia i contagi da Monkeypox virus siano sottostimati. Nell’ultimo bollettino del ministero della Salute sono 505 i casi confermati. “Noi abbiamo stimato che i contagi possano essere circa il doppio in Italia, come anche in Brasile e in Francia, e il triplo in Spagna. C’è una grossa fetta di positivi che sfugge alla rete ufficiale – avverte Maruotti – per due problematiche: il basso numero di test, stesso problema che abbiamo avuto nelle fase iniziali del Covid, e il fatto che i medici non riescono immediatamente ad identificare un caso”.