Roma, 10 giugno 2025 – Si delineano i contorni della tragedia di Villa Pamphili, dove sabato pomeriggio una neonata e una donna sono state trovate morte a circa duecento metri di distanza l’una dall’altra. Le analisi del Dna hanno confermato quello che si sospettava sin da subito: le due vittime sono madre e figlia, il rapporto di parentela tra le due è accertato.
Dopo la diffusione delle immagini dei tatuaggi presenti sul corpo della donna, alla Mobile di Roma sono giunte diverse chiamate che potrebbero aiutare a identificarla e a fare piena luce sulla vicenda. Le sue impronte dattiloscopiche sono state inviate anche alle banche dati estere, al momento si sa che la madre aveva circa trent’anni e potrebbe essere originaria dell’Est Europa.

Le indagini
L’inchiesta per duplice omicidio aggravato intanto prosegue. Dai risultati dell’autopsia sono emersi segni sul collo della neonata che fanno ritenere che possa essere stata strangolata mentre sul corpo della donna, che sarebbe deceduta giorni prima il ritrovamento del cadavere, non ci sono evidenza di violenza. Gli agenti di polizia anche oggi sono tornati nel parco capitolino per nuovi sopralluoghi e per raccogliere elementi utili alle indagini.
Sono almeno due le segnalazioni ritenute più di interesse investigativo fra quelle giunte finora. C’è una donna che ha riferito di aver visto venerdì sera a Villa Pamphili un uomo con una bimba in braccio nei pressi di dove poi è stata ritrovata la piccola senza vita. Un racconto che troverebbe riscontro con quanto dichiarato anche da tre minorenni che hanno contattato il 112 fornendo la stessa versione su un uomo che si aggirava nella villa con in braccio un fagotto.