DIRETTA CONSULTAZIONI, OGGI LEGA-FI-FDI E M5S/ Crisi Governo: centrodestra al Colle

Tutti i leader del centrodestra salgono insieme al Colle per le consultazioni. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, si è presentata in stampelle a causa di un piccolo incidente. «Ormai la crisi la rappresentiamo invece di raccontarla», ha scherzato prima di recarsi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Quando i cronisti presenti le hanno chiesto cosa sia successo, la Meloni ha replicato con una battuta: «È la rappresentazione perfetta di come nasce un Conte-ter. Un governo zoppo». Inoltre, ha confermato la linea del centrodestra, che è quella di andare subito alle elezioni.

Ai microfoni di Radio Anch’io, invece, aveva smentito il possibile avvicinamento di Forza Italia al cosiddetto governo-Ursula: «Ho sentito le parole di ieri del presidente Berlusconi e non mi pareva che fosse interessato all’ipotesi di un Governo Ursula. Una maggioranza Ursula a me preoccuperebbe, penso che l’Italia abbia bisogno di un Governo di patrioti, non di un Governo sedicente europeista che si confonde e fa gli interessi di Francia e Germania. Noi abbiamo già un Governo sedicente europeista». (agg. di Silvana Palazzo)

DIRETTA CONSULTAZIONI: IL REBUS RENZI

«Non abbiamo veti e preclusioni nei confronti di nessuno, nemmeno su Conte. È Conte che ha messo un veto su di noi», spiega il presidente di Italia Viva Ettore Rosato a RaiNews24, sottolineando come l’ipotesi del Governo istituzionale per porre freno alla crisi è «solo un’opzione subordinata al fallimento del tentativo di costruire un Governo all’interno della coalizione». La traduzione è sempre il concetto passato ieri da Renzi: ok ad un Governo di Centrosinistra ma senza indicare, almeno in questo frangente delle Consultazioni, Conte come possibile premier incaricato.

Salgono così le quotazioni di Roberto Fico per un mandato esplorativo, a meno che oggi dalle riunioni con Centrodestra e M5s Mattarella possa trarre qualche concetto nuovo. I grillini si sentono “in trappola” dato che la mossa di Renzi ha di fatto obbligato il M5s ad accettare il rientro di Italia Viva in coalizione per poter iniziare a discutere di un Conte-ter: se non vi sarà azione compatta – e non sembra esserlo, con tanti parlamentari sul piede di guerra contro il rientro di Renzi – allora via ai “piani B” del Presidente Mattarella con l’ingresso di un possibile “Governo del Presidente” all’orizzonte. In mezzo c’è poi il Centrodestra che con Giorgia Meloni afferma a Radio Anch’io su Rai Radio 1 «E’ andata che Conte si è dovuta dimettere. Mi pare che il centrodestra nei fatti è unito e che l’opzione su cui siamo tutti d’accordo è andare a votare: non mi pare che cambierà». L’alleato e leader della Lega Matteo Salvini ad Agorà su Rai 3 aggiunge «Potrebbe anche finire che si rimettono tutti insieme, il Pd, il movimento cinque stelle e Renzi. Sono pronto a scommettere, magari lo fanno cambiando tre ministeri: abbiamo bisogno di un governo che governi, a Mattarella diremo che se c’è un governo che governa bene, lo ribadiremo con la massima serenità, noi siamo pronti a portare avanti le nostre proposte sulla vita reale».

LA DELEGAZIONE DEL CENTRODESTRA ALLE CONSULTAZIONI

Matteo Renzi ‘scarica’ Conte e fa filtrare che sarebbe disponibile ad un incarico esplorativo al Presidente della Camera Roberto Fico per valutare eventuali maggioranze alternative. Mattarella, di contro, pensa anche ad un secondo giro di Consultazioni qualora le ipotesi finora emerse non portassero ad alcunché questa sera: la tensione è alle stelle in Parlamento, con i renziani visti da Pd e M5s come ancora una volta i “traditori” di una possibile convergenza sul Conte-ter. Parallelamente non decolla l’operazione dei responsabili e questo fortifica Renzi e indebolisce ulteriormente il Premier dimissionario: dai quirinalisti oggi emerge l’intenzione di Mattarella di prendersi qualche ora di tempo per dirimere la scelta sulla crisi di Governo (incarico a Conte, a Fico o secondo giro di Consultazioni).

Nel frattempo è il turno del Centrodestra che si presenta compatto seppur con sfumature diverse sottolineate ancora ieri da Salvini, Berlusconi e Meloni: i primi due puntano alla doppia alternativa Governo “largo” o Elezioni mentre FdI propone solo la via delle Elezioni come strada maestra. Pronta la maxi delegazione per salire al Quirinale: Salvini, Romeo, Molinari per la Lega; Meloni, Lollobrigida e Ciriani per Fratelli d’Italia; Tajani, Gelmini e Bernini per Forza Italia; De Poli per l’Udc, Toti e Quagliariello per Idea-Cambiamo! e Lupi per Noi per l’Italia. Infine, l’atteso vertice dei grillini che al Presidente Mattarella torneranno a proporre un unico e solo nome, quello di Giuseppe Conte.

LE CONSULTAZIONI AL COLLE: COSA È SUCCESSO IERI

Potrebbe essere cambiato tutto, ma lo sapremo (forse) solo questa sera al termine del primo giro di Consultazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in merito alla complessa crisi di Governo aperta da 3 giorni (ma “in funzione” ormai da prima di Natale). Il Conte-ter dopo la giornata di ieri – e dopo il “veto” di fatto posto da Matteo Renzi ad un incarico al Premier dimissionario – sembra essere in netta discesa tra le opzioni ancora valide sul tavolo del Quirinale. Oggi pomeriggio sono attesi alle Consultazioni il gruppo compatto del Centrodestra e il Movimento 5 Stelle, ma il “giro” al Colle potrebbe non essere l’ultimo visto che non vi sono certezze attorno a nessuna delle ipotesi ‘attive’: Conte-ter, nuovo Governo politico, Governo tecnico o Elezioni anticipate.

Renzi ieri al Colle ha chiesto che il Premier incaricato non sia Giuseppe Conte, rimandando il “pallino” del gioco in casa Pd-M5s, «Se c’è maggioranza, Pd e Cinquestelle devono chiedere l’impegno di Italia Viva. E allora si discute sui contenuti. No a incarico a Conte ora, sì a un mandato esplorativo». Renzi ha poi confermato di aver ricevuto una telefonata da Conte prima di salire al Quirinale, dimostrando un elemento di “debolezza politica” di chi ancora in queste ore sta proseguendo nella trattativa a Palazzo Chigi con singoli senatori centristi o Forza Italia per allargare la platea degli europeisti-responsabili: «noi non siamo ancora disponibili all’incarico a Conte. Prima di tutto c’è da chiarire politicamente se c’è la maggioranza. Nel caso non ci sia a noi va bene un governo del Presidente», ha ribadito il leader di Italia Viva secondo fonti riportate dall’Adnkronos.

CONTE-TER O NUOVO GOVERNO? LE POSIZIONI

Nella lunga giornata di Consultazioni da Mattarella ieri le singole forze politiche hanno espresso tutte il loro “schieramento” in vista della crisi di Governo: per il Gruppo Misto (Camera e Senato), per Europeisti-Maie-Centro Democratico, per LeU e per lo stesso Partito Democratico lo schema da perseguire è il Conte-ter. Contrari invece – e disposti ad alternative come il “Governo Ursula” o il Governo tecnico – restano PiùEuropa-Azione e Italia Viva: per Emma Bonino «le componenti di Azione e +Europa non sono disponibili ad alcun tipo di continuità, ovvero ad un nuovo governo guidato da Giuseppe Conte, ma auspicano un nuovo esecutivo di orientamento europeista che lavori in particolare sul piano vaccinale, la definizione dell’utilizzo dei fondi del Recovery plan e su una revisione del sistema elettorale».

Di contro invece, tutte le altre forze che hanno già votato la fiducia la scora settimana al Governo ora dimissionario insistono sull’incarico da riaffiorare a Giuseppe Conte. Per questo motivo, si attendeva la mossa di Renzi per capire se vi fosse un possibile margine di dialogo atto a concludere la crisi di Governo senza “tecnici” o voto anticipato: questo però non è avvenuto e dall’immagine di Nicola Zingaretti, scuro in volto e senza voler rispondere ad alcuna domanda dei giornalisti al Quirinale, molto si è capito sulle quotazioni decisamente al ribasso sull’incarico a Conte. A questo punto l’ipotesi più accreditata sembra dunque un incarico “esplorativo” per una figura diversa dal Premier dimissionari, con le voci sempre più insistenti che guardano a Roberto Fico (M5s, attuale Presidente della Camera). Il Centrodestra, dal canto suo, oggi al Quirinale ribadirà il netto no al Governo Conte-ter mentre – specie Salvini, Berlusconi e Toti – si terrà una porta aperta per Governo di alto profilo che con poche riforme possano tornare a far correre il Paese dopo un mese e passa di crisi di Governo. QUI TUTTE LE OPZIONI SUL PROSSIMO GOVERNO

CALENDARIO CONSULTAZIONI: COSA SUCCEDE OGGI

Quello che potrebbe accadere questa sera, con la sintesi del Capo dello Stato al termine del primo giro di Consultazioni, è tutt’altro che “chiaro”: Mattarella potrebbe “osare” e affidare lo stesso a Conte il mandato per verificare se la trattativa coi responsabili sia a buon punto. Siccome tale probabilità è sempre più minima, dopo le ultime “bordate” di Renzi, la soluzione potrebbe essere quella di Fico incaricato Premier per valutare se vi siano maggioranze in essere con un secondo giro di Consultazioni: a quel punto però resta ancora altamente improbabile che né Conte-ter né Governo Fico (o Di Maio) abbiano i numeri per Governare.

Ecco allora scattare il possibile “piano B” per Mattarella, con la discesa in campo di Berlusconi e del Centrodestra: potrebbe esserci la convergenza dei voti (esclusa forse Giorgia Meloni, restia a Governi “di unità nazionale”) per un Presidente di discontinuità. Fuori Conte, dentro il nome sempre più “forte” di Marta Cartabia (ex Corte Costituzionale), in alternativa Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina con un “super” Ministro dell’Economia come Mario Draghi o Fabio Panetta della BCE (come riporta il “rumors” di Dagospia). Se sia fantapolitica o meno lo capiremo forse già da questa sera, quando Mattarella esprimerà la sua sintesi al termine delle Consultazioni: ecco dunque il calendario della giornata al Quirinale che comincerà solo nel pomeriggio per via dell’Inaugurazione dell’anno giudiziario presso la Corte di Cassazione previsto per questa mattina.

ore 16.00
Delegazione CentrodestraFratelli d’Italia, Forza-UDC, Lega, Idea e Cambiamo!, Noi con l’Italia – USEI

ore 17.00
Movimento 5 Stelle

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