“Farina d’insetti approvate: in Italia i decreti vanno in Gazzetta Ufficiale” è stato pubblicato su Vegolosi, magazine di cultura e cucina 100% vegetale
La carne coltivata assolutamente no, ma la farina di insetti destinata alla produzione di alimenti per il consumo umano, sì. Lo scoro 29 Dicembre 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale i decreti che regolano la commercializzazione di quattro diversi ingredienti a base di insetti, tre larve e un tipo di locusta, per la produzione di prodotti alimentari.
I decreti erano stati presentati lo scorso aprile ma sono stati pubblicati e quindi resi ufficialmente operativi solo il 29 Dicembre, durante le festività e senza nessun particolare clamore mediatico
Che cosa dicono i decreti?
I testi fanno riferimento a:
- Alimenti e preparati, destinati al consumo umano, ottenuti mediante l’utilizzzo della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus ovvero di Acheta domesticus congelato, essiccatoe in polvere. (23A07040)
- Alimenti e preparati, destinati al consumo umano, ottenuti mediante l’utilizzo della larva gialla della farina (larva di Tenebrio molitor) congelata, essiccata o in polvere. (23A07041)
- Alimenti e preparati, destinati al consumo umano, ottenuti mediante l’utilizzo della Locusta migratoria, congelata, essiccata e in polvere. (23A07042)
- Alimenti e preparati, destinati al consumo umano, ottenuti mediante l’utilizzo delle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelata, in pasta, essiccate e in polvere. (23A07043).
Con questa legge ora in Italia sarà possibile produrre e mettere in vendita prodotti che contengono questi ingredienti ma sarà chiaramente evidente la loro presenza in etichetta. Si tratta di una necessità anche dovuta al fatto che alcuni di questi insetti possono essere allergeni, come i crostacei: la loro segnalazione in etichetta si rende quindi ancora più necessaria e controllata.
Mangeremo insetti “senza saperlo”?
Chiaramente no. La presenza di queste farine che hanno alte concentrazioni proteiche e che, va ricordato, sono sempre il frutto della sfruttamento e dell’uccisioni di animali, sarà decisamente limitata, almeno nei primi tempi. Si tratta di ingredienti che non hanno un’ampia diffusione e il cui costo impatterà sui prodotti finali. Sarò quindi ben evidente, anche per una questione di marketing dei prodotti e non solo legislativa, la presenza di questi ingredienti animali nei prodotti.
E la tradizione?
Appare strana l’assenza di commenti o levate di scudi da parte di Coldiretti e dello stesso Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che tanto si è battuto pubblicamente e politicamente contro il cibo che allontana dalla tradizione italiana e contro quello costoso, adatto solo ai ricchi come la carne coltivata, bannata dall’Italia. Questo metro di misura, infatti, sembra essere valido solo per la carne coltivata (sempre ricordando che, per il sistema della libera circolazione delle merci europea, l’Italia non potrà vietare la vendita di carne creata in laboratorio nel caso in cui arrivi da altri paesi).
Appare chiaro infatti come né i grilli, né le larve gialle facciano parte del “patrimonio culturale enogastronomico italiano” e che, altrettanto chiaramente, non saranno un cibo economico e adatto “ai poveri”. Forse, però, in questo caso il rischio di ledere un comparto non esiste: la farina d’insetti non rappresenta una vera alternativa alle proteine animali, non al momento e inoltre l’opinione pubblica italiana è sembrata piuttosto lontana dall’idea di accettare questo tipo di ingredienti nella propria dieta.
“Farina d’insetti approvate: in Italia i decreti vanno in Gazzetta Ufficiale” è stato pubblicato su Vegolosi, magazine di cultura e cucina 100% vegetale.
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