La siccità durerà ancora settimane. La Protezione civile: “Lavoriamo allo stato di emergenza”

L’emergenza siccità sul tavolo di una riunione tra la conferenza delle Regioni e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio: “La situazione è diversificata c’è una sofferenza nei bacini nella zona nord occidentale – ha spiegato Curcio – il Piemonte ad esempio vive una crisi idropotabile, e nord orientale del Paese, ma anche al centro ci sono criticità, anche se diverse. Tra l’altro la criticità riguarda l’idropotabile, ma anche l’agricoltura e l’approvvigionamento energetico. Non piove da settimane il cuneo salino è risalito di decine di chilometri e inquina l’acqua irrigua. Le tendenze non sono positive, nelle prossime settimane non ci sarà una inversione di tendenza. Tra l’altro questi periodi di siccità potranno essere alternati da possibili momenti di piogge intense”

Al termine dell’incontro Massimiliano Fredriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e capo della Conferenza delle regioni, ha detto che “c’è totale sintonia” la Protezione civile e le amministrazioni regionali, e ha delineato “due fattori di intervento: la situazione emergenziale contingente, vale a dire che misure da mettere in atto e ci stiamo coordinando per capire quelle più utili, tra cui, per esempio anche la liberazione dell’acqua dei bacini che può essere fondamentale per affrontare sia il tema principale dell’acqua ad utilizzo civile che per quanto riguarda quello agricolo. Abbiamo necessità di interventi perché da qui ai prossimi anni ci aspettiamo di trovarci spesso e purtroppo in situazioni come queste”. 

Per il presidente della Lombardia Attilio Fontana “stiamo vivendo una situazione eccezionale, di una gravità che non si era mai verificata in questi anni. In questo momento più che mai è importante operare in maniera coordinata e con una linea comune, prendendo in considerazione le opinioni dei tecnici per seguire la strada migliore per risolvere l’emergenza”. Ma per Fontana si penserà “poi” a una richiesta dello ‘stato di calamità’ “per ottenere i risarcimenti e i ristori per i nostri agricoltori”.

“È necessario che ci sia una regia Commissariale da parte del governo perché dobbiamo ottenere due cose: lo stanziamento di risorse per i danni all’agricoltura ed evitare che i danni aumentino, cioè, intervenire sui bacini idroelettrici sui nostri laghi per trovare soluzioni immediate”, ha detto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Eugenio Giani, presidente della Toscana, ha affermato che “la strada in tutta Italia è programmare con norme che possano agevolare costruzioni di invasi, di laghi, di depositi di acque reflue perché il futuro si preannuncia con quelle condizioni di difficoltà che abbiamo oggi”

Zingaretti ha firmato il decreto per lo stato di calamità nel Lazio

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha firmato il decreto crisi idrica che proclama ‘lo stato di calamità regionale’ nell’intera regione fino al prossimo 30 novembre nonché la richiesta di riconoscimento dello “stato di emergenza” alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, a causa di “una diffusa e generalizzata criticità connessa alla scarsità di risorsa idrica, dovuta alla mancanza di piogge autunnali aggravatasi eccezionalmente nei primi mesi dell’anno”, come si legge nelle considerazione del decreto regionale.