Rinnovabili, l’Ue può fare di più

In Europa la capacità elettrica rinnovabile nei prossimi 5 anni raddoppierà la sua crescita. Ma non basta per raggiungere le zero emissioni entro il 2050

La crescita delle rinnovabili continua veloce e inarrestabile. Spinta dalla crisi energetica globale dovuta alla guerra in Ucraina, che ha accelerato l’installazione di nuova capacità elettrica rinnovabile. Secondo il rapporto “Rinnovabili 2022” dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), nei prossimi cinque anni la capacità globale raddoppierà, aumentando di 2.400 GW, un volume quasi pari alla capacità elettrica totale installata oggi in Cina. Superando così, già nel 2025, il carbone come maggior fonte di elettricità a livello globale. Con il solare fotovoltaico destinato a diventare la prima fonte di elettricità nel 2027.

Si tratta del 30% in più rispetto a quanto previsto dalla stessa Iea soltanto lo scorso anno, con una crescita nei prossimi cinque anni pari a quella registrata negli ultimi venti. Questa crescita si concentrerà in Europa, Stati Uniti, India e soprattutto Cina, dove è prevista l’installazione del 50% della nuova capacità elettrica rinnovabile globale. Per quanto riguarda l’Europa, la crescita sarà del 30% in più rispetto alle previsioni dello scorso anno, soprattutto grazie alle misure introdotte in Germania (+ 50%) e Spagna (+ 60%). Si tratta complessivamente, in Europa, di un aumento di 425 GW, cioè il 60% in più nel 2022-2027, il doppio dei cinque anni precedenti.

Una crescita però ancora insufficiente per raggiungere a livello globale le zero emissioni nette entro il 2050. Secondo le stime del think tank Ember, l’Europa può raggiungere entro il 2035 zero emissioni nette nel suo settore elettrico, come richiesto dalla “Iea net-zero roadmap” per i Paesi Ocse, quadruplicando la produzione rinnovabile ed espandendo l’infrastruttura elettrica necessaria con un risparmio di oltre 1.000 miliardi di euro, da qui al 2035. E nello stesso tempo garantendo una maggior sicurezza energetica e una miglior qualità dell’aria. Rinnovabili ed efficienza energetica sono cruciali per ridurre le nostre emissioni di almeno il 65% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, contribuendo così a centrare l’obiettivo globale di 1,5 °C.

Il Climate action tracker (Cat) stima che l’Europa con “RePowerEu” potrebbe raggiungere una riduzione netta delle sue emissioni del 60-62%. Per arrivare al 65% serve un passo in avanti e raggiungere almeno il 50% di rinnovabili e il 20% di efficienza energetica entro il 2030. Con un considerevole risparmio economico, rispetto all’attuale target del 40% di rinnovabili al 2030, sulla riduzione delle importazioni di gas fossile. Un risparmio addizionale valutato da Ember in 43 miliardi di euro l’anno per il target al 45% e in 48 per il target al 50%. Solo così sarà possibile vincere la sfida della duplice crisi, energetica e climatica, che rischia di mettere in ginocchio l’Europa. E contribuire a costruire un progetto di pace nel nostro continente.