Verifica di Governo, vertice Conte-Iv/ Renzi: “Sì Mes e no task force, se no crisi”

«Sì al Mes, no alla task force su Recovery Fund e subito progetti per rilanciare il Paese»: sono queste le condizioni fissate da Matteo Renzi a poche ore dal vertice decisivo per la verifica di Governo a Palazzo Chigi. L’incontro con Italia Viva e il Presidente del Consiglio avrebbe dovuto tenersi alle ore 9 del mattino, ma per la missione in Libia (per liberare i pescatori di Mazara del Vallo imprigionati da oltre 100 giorni nelle mani di Haftar, ndr) di Conte e Di Maio è stato tutto slittato alle ore 18 di questa sera. La verifica di Governo si terrà comunque al termine della riunione con i capidelegazione (questa volta presente la “renziana” Teresa Bellanova di ritorno da Bruxelles) per le misure sul Natale da inserire nel nuovo Dpcm, perciò potrebbe anche slittare di qualche ora prima che possa avvenire l’effettivo confronto-scontro tra Renzi e Conte. I “nodi” sul tavolo sono noti: la verifica, per scongiurare la crisi di Governo avanzata dal leader di Italia Viva in Parlamento, ha visto sfilare a Palazzo Chigi Pd, M5s e Leu: niente rimpasto, governance chiara e progetti urgenti per il Recovery Plan sono i dati emersi dai primi incontri. Ma è Renzi con la necessità di cambiare totalmente l’approccio su pandemia, riforme e Recovery Plan a mettere ancora a rischio la maggioranza in attesa dell’arrivo dei fondi europei e del piano vaccini, ancora tutto da iniziare. «Porre delle condizioni ‘prendere o lasciare’ sarebbe proprio sbagliato come metodo, vuol dire che non si vuol lavorare», ha attaccato ieri ad “Accordi&Disaccordi” sul Nove il Premier Conte, sottolineando poi «Mi lasci affrontare l’incontro di domani e mi lasci ascoltare quali sono diciamo le petizioni, le richieste, le istanze da parte di Italia Viva. È chiaro che porre delle condizioni ‘prendere o lasciare’ sarebbe proprio sbagliato come metodo, vuol dire che non si vuol lavorare».

LA LETTERA DI MATTEO RENZI AL PREMIER

Su Repubblica e poi sulla sua Enews, stamane Matteo Renzi ha pubblicato una lunga lettera indirizzata al Presidente del Consiglio con inseriti tutti i punti considerati focali da Italia Viva per proseguire l’esperienza di Governo, sempre lasciando aperta la possibilità che le due Ministre in Consiglio – Teresa Bellanova e Elena Bonetti – possano anche dimettersi qualora non si riuscisse a trovare un accordo. Sono in tutto 19 i punti messi a tema da Renzi, ci limitiamo ai “titoli” mentre qui è possibile trovare il testo intero: «Basta populismo della comunicazione; Non va tutto bene; Non vogliamo poltrone, vogliamo politica; La COP26 e la sostenibilità; Next Generation UE come ultima chance; Serve una visione, no riciclo vecchi progetti; Piano Shock fiscale ancora fermo; Digitale come svolta per il Paese; Soldi sulla sanità, serve il Mes; Cultura ‘non fa divertire’? Ci ricorda chi siamo; La tragedia della scuola; Sì alle riforme solo se serie; Diritti ed economia sociale; Crisi occupazionale; Soldi e poteri ai Sindaci; Amicus Plato, sed magis Amica Veritas (contesta la narrazione sul fallimento dei Governi passati, ndr); No ai pieni poteri, mai». All’interno della lettera, Renzi ribadisce «Presidente, vogliamo dare una mano sui contenuti. Perché in discussione sono le idee, non gli incarichi di governo. Teresa, Elena, Ivan – che hanno lavorato bene su agricoltura, famiglie e politiche di genere, export – sono pronti a dimettersi domani, se serve. Noi infatti non concepiamo la politica come occupazione di posti. Non tiriamo a campare, vogliamo cambiare. Non ci basta uno strapuntino, vogliamo la politica».

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