Vertice Governo-Regioni su lockdown Natale/ Boccia: “zona rossa fino all’Epifania”

È iniziata poco dopo le ore 9 il vertice in video collegamento tra il Governo Conte e le Regioni per dirimere le misure ulteriormente restrittive che l’esecutivo intende attuare per le feste di Natale: come visto nel duro confronto in questi giorni sia all’interno della maggioranza che nello stesso Comitato Tecnico Scientifico, un parere univoco ancora manca ma l’intento maggioritario è quello espresso dal terzetto Boccia-Speranza-Franceschini, ovvero un lockdown stringente fino all’Epifania a partire addirittura dalla Vigilia di Natale. Alla riunione in corso con gli enti regionali partecipano lo stesso Boccia, il Ministro Speranza e il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri: «Dai prefestivi fino al 6-7 gennaio è più utile chiudere per tutti. Vogliamo chiudere il più possibile. Penso che sia molto responsabile anche da parte nostra essere conseguenti. A maggio eravamo arrivati allo 0.5 di indice contagio, di Rt, ma avendo avanti giugno luglio e agosto. Ora grazie alla misure già prese siamo su quella strada ma abbiamo di fronte gennaio, febbraio e marzo e dobbiamo essere responsabili. Dobbiamo sapere che dal 7 gennaio si riparte, ma si riparte mettendo in sicurezza le reti sanitarie il più possibile. Se non lo facciamo durante le feste di Natale, quando dobbiamo farlo…», ha spiegato ieri il Ministro per gli Affari Regionali intervistato a DiMartedì. Una seconda possibilità riguarda la zona rossa “solo” il 25-26-31 dicembre e 1 gennaio, mentre per il resto del periodo una più “mite” zona arancione che impedisca comunque gli spostamenti fuori dalle regioni.

LOCKDOWN A NATALE: LO SCONTRO NEL CTS

Ieri lo scontro interno al Cts ha reso plasticamente il senso di questi giorni: neanche tra gli scienziati vi è un unico parere definito sul chiudere di nuovo tutta l’Italia come in primavera. Per questo il parere inviato al Governo si limita a ribadire la necessità di “maggiori chiusure” e “inasprimenti” ma delle medesime regole già inserite nell’ultimo Dpcm, senza per questo formularne uno nuovo nelle prossime ore. «Alla fine abbiamo raggiunto un accordo su un’indicazione, è necessario inasprire le misure di controllo della pandemia. Lockdown totale? E’ un’indicazione che nessuno si è sentito di dare», ha spiegato ieri sera a Cartabianca il coordinatore del Cts Agostino Miozzo. Durissimo invece il consigliere del Ministero della Salute Walter Ricciardi, «Non ci si rende conto che siamo in una situazione di guerra. La soluzione in questo momento ha un nome e cognome: lockdown». Dopo la riunione di oggi con le Regioni, alle 12 è prevista l’ultima riunione tra Conte e i capidelegazione del Governo: a quel punto si saprà di più sulla nuova stretta da annunciare alla nazione, come e soprattutto per quali giorni.

IL PARERE DELLE REGIONI

Contrarie le Regioni che con il vicepresidente Giovanni Toti esprimono dissenso rispetto all’ennesimo cambio di rotta del Governo sul Natale: «non è coerente al metodo che ci siamo dati fino a questo momento. Mi convince una stretta dove serve, come si è sempre fatto. Ora cambiare totalmente metodo non ha senso. Ma se uno apre negozi e ristoranti e incentiva anche i pagamenti elettronici, immagino che si voglia dare alle persone la possibilità di uscire e fare acquisti per Natale. Poi non ci si può spaventare per una foto dove si vedono tante persone, peraltro ordinate e con la mascherina: questa diventa una pandemia emotivo». Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, aggiunge «Siccome non possiamo richiudere tutto e tutti vogliamo capire intanto l’intendimento del governo dopo le discussioni che stanno facendo in queste ore, poi vediamo se c’è una disponibilità delle Regioni a valutare insieme quali eventuali restrizioni possano aiutare a non fare rialzare i contagi». Si cerca un compromesso, come ribadito anche dal Governatore del Veneto Luca Zaia «Non faremo scelte autonome perché è partita un’interlocuzione di tutte le Regioni con il governo. Credo sia questione di ore. Sono convinto che davanti a una situazione come questa delle misure ci vogliono. Evitiamo di andare in ordine sparso però». Per tutti i Presidenti di Regioni riuniti oggi nel vertice con il Governo, resta fondamentale una richiesta: «i ristori accanto alle misure restrittive. Si fa presto a fare gli eroi con il portafoglio degli altri. Solo se si prendono misure a livello nazionale con i ristori può essere una soluzione incisiva», conclude Zaia.

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