(Adnkronos) – ‘Doppelganger’ di Michele Abbondanza, Antonella Bertoni, Maurizio Lupinelli con Francesco Mastrocinque e Filippo Porro, Premio Ubu come miglior spettacolo di danza italiano 2021-22, arriva finalmente al Teatro Solvay a Rosignano Solvay, dove sarà in scena il 6 aprile (ore 21). Lo spettacolo è frutto del progetto Laboratorio Permanente di integrazione con persone diversamente abili. Il progetto ideato da Maurizio Lupinelli e sostenuto da 14 anni da Armunia, ha avuto fin dal suo esordio, l’obiettivo preciso di creare un percorso culturale di inclusione sociale con persone che vivono esperienze di gravi patologie e di forte marginalità, residenti nel territorio di Rosignano, per offrire loro la possibilità di incontrare e condividere pratiche teatrali.
Un’esperienza di integrazione che ha permesso loro di raggiungere anche risultati artistici di rilievo, riconosciuti a livello nazionale e internazionale, come nel caso di Francesco Mastrocinque che con lo spettacolo ‘Doppelgänger’ ha vinto il premio Ubu, come miglior spettacolo di danza 2020-21. “Gli Attraversamenti”, che sono un ulteriore sviluppo del Progetto iniziale, mettono in connessione compagnie e artisti in residenza ad Armunia con i partecipanti al laboratorio permanente di Maurizio Lupinelli. Grazie a questo progetto infatti si è arrivati alla condivisione delle pratiche teatrali con la Compagnia Abbondanza Bertoni, che con Lupinelli ha ideato ‘Doppelganger’ uno spettacolo sul doppio, sulla dualità come differenza, sull’opposto che dà origine al mistero.
Il lavoro parla e dà forma soprattutto all’incontro tra i corpi dei due interpreti, Francesco Mastrocinque, attore con disabilità, appartenente all’esperienza del Laboratorio Permanente di Nerval Teatro e Filippo Porro, danzatore professionista che arriva dalla scuola Paolo Grassi. Tutto è iniziato dall’idea di Maurizio Lupinelli, di cercare artisti che avessero voglia di confrontare la danza con la disabilità, esplorando territori comuni, si è arrivati così all’incontro con Michele Abbondanza e Antonella Bertoni straordinari interpreti e ‘intermittenti della disabilità’, come amano definirsi, con i quali intraprendere questo viaggio delicato, faticoso e meraviglioso, nella consapevolezza di lavorare con personaggi speciali. Fino alla scelta del danzatore, ‘il giusto arcangelo’ che avrebbe dovuto lavorare con Francesco e all’alchimia che si è immediatamente creata tra i due, nel reciproco riconoscersi e fidarsi.