La storia del giovane 19enne morto in moto, dalla rotonda poco illuminata alle luci dell’ambulanza spente

Si chiamava Riccardo Ranuzzi il 19enne morto lo scorso mercoledì 5 marzo, per le conseguenze dovute a un incidente in moto avvenuto nella rotatoria di Villanova (Bologna), quando era di ritorno da una serata con gli amici. Una morte che ha scaturito alcuni interrogativi nella famiglia del giovane, dalla poca illuminazione del tratto stradale interessato ad alcuni guasti nell’ambulanza che lo ha soccorso. Aspetti poco chiari sui quali la famiglia ora vuole fare chiarezza, per capire se il motociclista avrebbe potuto salvarsi.

La rotonda critica e i soccorsi

“Quella rotonda è buia e senza segnaletica orizzontale, tanto che Riccardo ha preso il cordolo di uno spartitraffico perché non visibile”, ha raccontato il patrigno del giovane a Il Resto del Carlino. Ci sarebbe poi il problema tecnico che ha riguardato l’ambulanza chiamata sul posto. Quando i soccorritori hanno cominciato le manovre di rianimazione, il mezzo si è spento all’improvviso. Gli operatori hanno operato con alcune torce ed è stato necessario l’arrivo di un altro mezzo, che poi lo ha trasportato in codice rosso all’Ospedale Maggiore. Ma i famigliari si chiedono oggi se quel ritardo abbia potuto avere un impatto sulla possibilità del giovane di salvarsi.

Da parte sua la presidente dell’associazione che ha fornito il mezzo ha spiegato che tutti i veicoli destinati alla Pubblica assistenza sono sottoposti a controlli e non possono essere più vecchi di quattro anni, aggiungendo: “Appena arrivati i miei uomini hanno lasciato il mezzo acceso, come è prassi, poi all’improvviso si è spento e non è più partito. Non riusciamo a capirne il perché, anche il meccanico non ci ha saputo spiegare i motivi dell’accaduto”.

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