Tirana, 11 maggio 2025 – Edi Rama fa (ancora e molto probabilmente) la storia e si conferma il premier più longevo del post-comunismo. Secondo i primi exit poll di Albanian post, il leader del Partito socialista albanese, in carica ininterrottamente dal 2013, si aggiudica per la quarta volta consecutiva la maggioranza in parlamento. I primi dati parlano chiaro: il Ps ottiene il 51,8% dei consensi e 79 seggi su 140 (5 in più rispetto al 2021), con un’affluenza alle ore 16 intorno al 35,8%.
Un risultato che proietta Tirana più vicino all’Europa, visto che Rama punta all’adesione alla Ue entro il 2030, e che era abbastanza prevedibile, nonostante le incognite che aleggiavano sulle elezioni. La prima era rappresentata dalla diaspora: a seguito di una sentenza della Corte costituzionale, infatti, circa 1,8 milioni di albanesi all’estero (il 36% dell’elettorato) potevano esercitare il proprio diritto di voto a distanza, senza dover tornare in patria. La seconda, invece, era formata dai recenti scandali di corruzione che avevano colpito la maggioranza, con l’arresto di molti sindaci ed ex ministri, tra cui l’ex vicepremier, Arben Ahmetaj (fuggito poi in Svizzera).

La campagna elettorale di Rama sulla Ue
Rama, che durante tutto l’arco delle elezioni ha compulsivamente pubblicato sui suoi canali social, passando da un invito al voto ai festeggiamenti per il Giro d’Italia, che proprio in quelle ore si svolgeva in Albania (un evento che può aver rafforzato il consenso del premier, così come avevano fatto i finanziamenti ottenuti per attivare i centri per migranti di Shengjin e Gjader), ha improntato tutta la sua campagna elettorale sull’Unione europea, promettendo la conclusione dei negoziati nel 2027 e la successiva adesione a pieno titolo non oltre il 2030.
Naufragato il ‘sogno americano’ di Berisha
È naufragato invece il sogno dal sapore ‘americano’ dell’ottantenne Sali Berisha, leader della coalizione composta dal Partito democratico e da altre 22 forze politiche. L’ex capo di Stato e due volte premier, consigliato da Chris Lacivita, uno dei consulenti della campagna elettorale di Donald Trump, non è riuscito a convincere gli elettori con lo slogan “Rendiamo l’Albania di nuovo grande”, la versione in salsa albanese del Make America great again, ottenendo 54 seggi. Gli ultimi sette saranno suddivisi tra quattro partiti, tra cui quello socialdemocratico e Mundesia di Agron Shehaj.