Il senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva e componente del Copasir, sui social ha commentato la bocciatura al dl sicurezza arrivato dai giudici: “La Cassazione, nella sua relazione 33/2025 sulle novità normative, ha espresso una bocciatura senza appello (è il caso di dirlo!) sul recente decreto sicurezza, sollevando una serie di ‘profili problematici’ che inevitabilmente finiranno per investire profili di incostituzionalità. Le aggravanti ‘di luogo’ (i reati nelle stazioni sono punibili di più di quelli commessi per strada, per capirci), le aggravanti che colpiscono l’area della manifestazione del dissenso, il tema carceri e CPR, le detenute madri, la detenzione di materiale propedeutico al terrorismo: tutti aspetti che avevamo sollevato in commissione e aula, su cui la maggioranza ha fatto spallucce e che ora si ritrova nero su bianco”.
Borghi ha commentato ancora: “Con una postilla finale, incredibilmente sollevata solo da noi di Italia Viva: la Cassazione chiede una “approdo riflessione” sull’articolo 31 che estende la non punibilità degli agenti dei servizi segreti per la direzione di organizzazioni terroristiche. Una disposizione che permette ai nostri 007 di poter creare e dirigere “gruppi eversivi da zero” a fini preventivi. Ora che anche la Cassazione ha sollevato il tema della mancanza di controllo democratico e sul rischio di devianze nella norma, che faranno Meloni e Mantovano? Insisteranno sulla strada da Sudamerica degli anni ’70 o avranno un soprassalto di resipiscenza?”.

Le criticità rilevate dalla Cassazione
L’ufficio del Massimario della Cassazione ha rilevato criticità sul decreto sicurezza. In una relazione di 129 pagine si punta il dito, in particolare, contro “la decretazione di urgenza”, “le norme troppe eterogenee” e “sanzioni sproporzionate”. Per l’Ufficio del Massimario della Cassazione non c’è stato “per unanime giudizio dei giuristi finora espressisi” alcun “fatto nuovo configurabile come ‘casi straordinari di necessità e di urgenza’” tra “la discussione alle Camere del ddl sicurezza e la scelta di trasformarlo in un decreto legge dal medesimo contenuto”.
A questo si aggiunge “l’estrema disomogeneità dei contenuti” del testo. Quanto alle disposizioni che “determinano il trattamento sanzionatorio, in quanto destinate a incidere sulla libertà personale dei loro destinatari, devono ritenersi suscettibili di controllo” da parte della Corte per “gli eventuali vizi di manifesta irragionevolezza o di violazione del principio di proporzionalità dovendosi scongiurare il rischio di irrogazione di ‘una sanzione non proporzionata all’effettiva gravità del fatto’”.
L’articolo Enrico Borghi (Italia Viva): “La Cassazione ci dà ragione, dl sicurezza problematico, si rischia l’incostituzionalità” proviene da Blitz quotidiano.