Intervistato dal Messaggero, il presidente del Partito Democratico Stefano Bonaccini spiega che il merito di aver trovato una quadra è “di tutti. Ed è la dimostrazione che le posizioni erano molto più vicine di quello che si è detto. Sono due anni, da quando Elly è segretaria, che lavoriamo assieme per tenere unito il Pd, memori delle troppe divisioni avvenute in passato”.
Le parole di Bonaccini
“Tutto il Pd chiede una difesa comune europea, anziché il riarmo dei singoli Stati senza condizionalità di convergenza – spiega – Abbiamo indicato con chiarezza tutte le cose che vanno corrette del piano von der Leyen e abbiamo chiesto al governo di esprimersi con altrettanta chiarezza. Ma è proprio il punto su cui la destra va in difficoltà, perché gli opposti sovranismi di Meloni e Salvini impediscono di investire sull’Europa e perché entrambi non riescono a prendere le distanze dalle irresponsabili politiche di Trump, dazi compresi. Abbiamo un governo senza una chiara e autorevole politica estera”.
Rispetto al Pd “il confronto è sempre necessario in generale” ma “non vedo alcuna necessità di convocare un congresso, anche perché c’è una segretaria pienamente legittimata a guidare il partito, che ha la sua forza nell’essere plurale”. Ma in caso di congresso, gli viene chiesto, chi sarebbe il candidato alternativo a Schlein? Picierno, Decaro? “Non abbiamo bisogno di alternative a Schlein, ma piuttosto, insieme a Schlein, di rendere sempre più forte il Pd”.
Alla piazza anti-riarmo di M5s ci sarete, il 5 aprile? “Il Pd ha fatto bene ad andare sabato a quella bellissima e partecipatissima manifestazione per l’Europa che si è tenuta a Piazza del Popolo. E penso che il M5S abbia perso una buona occasione”. Alleanza con Conte? “Mancano due anni e mezzo alle elezioni politiche, c’è tutto il tempo, se ci sarà la volontà, per comporla”.
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