Il Mediterraneo torna a fare i conti con fenomeni meteorologici estremi. Tra il pomeriggio e la sera del 20 maggio si è verificato l’ennesimo episodio: una perturbazione veloce ma intensa ha colpito la costa sud-orientale della Francia e l’estremo Ponente ligure, scaricando al suolo quantità d’acqua eccezionali.
In Francia la località più colpita è stata Cavalière, una frazione costiera del comune di Le Lavandou nel dipartimento del Var. Secondo dati preliminari, da confermare, sarebbero caduti oltre 230 mm di pioggia in poco più di un’ora: una cifra straordinaria, superiore alla media pluviometrica di tre mesi, concentrata in un lasso di tempo brevissimo. Le immagini diffuse dai media francesi mostrano strade sommerse, veicoli galleggianti e abitazioni allagate. Ci sono anche 3 morti. Le autorità locali parlano di un evento mai registrato in tempi recenti. Anche la Liguria di Ponente, soprattutto tra Varazze e Savona, è stata investita dalla stessa struttura temporalesca, con piogge torrenziali, grandine e allagamenti diffusi. In alcune aree si sono superati i 100 mm in meno di due ore.
Nonostante la rapidità della perturbazione, i suoi effetti sono stati amplificati da un mix di fattori atmosferici e orografici. Si è trattato di temporali autorigeneranti, alimentati da un flusso caldo-umido meridionale e dalla convergenza dei venti lungo la fascia costiera. Il rilievo dell’entroterra ha favorito la formazione di moti convettivi intensi, capaci di scaricare l’enorme quantità di vapore acqueo trattenuta dall’atmosfera.
L’evento di Cavalière non è un caso isolato. Negli ultimi anni, il Mediterraneo ha registrato un aumento della frequenza e dell’intensità delle piogge estreme, spesso concentrate in brevi periodi e anche fuori stagione. Il clima più caldo rende l’atmosfera una spugna più grande, in grado di trattenere più umidità. Ma quando questa spugna si strizza, lo fa in modo improvviso e violento
Mentre il Mediterraneo affronta piogge estreme, il Centro Europa è alle prese con la siccità, bloccato da una cupola anticiclonica che impedisce le precipitazioni da settimane. Questa è la nuova realtà climatica: o piove troppo, o non piove affatto. Non è solo un problema di quantità, ma soprattutto di distribuzione. L’acqua si concentra in pochi episodi violenti, mentre in molte aree le riserve idriche si prosciugano lentamente. Il cambiamento climatico esaspera questi due estremi.
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