Dazi, Piero De Luca (Pd): “Von der Leyen affossata dai governi sovranisti”

Roma, 31 luglio 2025 – “I sovranismi non difendono gli interessi nazionali, li danneggiano”. Per Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione Politiche europee alla Camera, l’accordo tra Ue e Usa sui dazi è “disastroso”, ma non è solo colpa di Ursula von der Leyen. 

Onorevole, lei ha detto che l’Italia sarà tra i Paesi che pagheranno di più questa intesa. Left si è detta pronta a presentare una mozione di sfiducia nei confronti della presidente della Commissione Ue. I socialisti dovrebbero appoggiarla?

“L’accordo rappresenta una vera e propria disfatta. Più che un’intesa è una resa a Trump. Una conseguenza certo della debolezza della presidente della Commissione. Ma va detto però che il suo mandato politico negoziale era molto fragile a causa di posizioni ambigue e di subalternità a Trump di alcuni governi nazionali, tra cui in particolare quello italiano. Meloni ha danneggiato e svenduto gli interessi nazionali in nome di un’alleanza politica con Trump”.

Accordo sui dazi e web tax, la partita è ancora aperta. Le differenze nei testi tra Europa e Usa

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PIERO DE LUCA DEPUTATO

In che senso?

“I dati parlano chiaro: lo stesso ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato un dimezzamento delle prospettive di crescita. Questo accordo farà molto male all’economia italiana. Per questo la premier dovrebbe venire a riferire in aula. Ha definito l’intesa “positiva”. Non capisco cosa ci sarebbe da festeggiare in una tassa che porterà a ridurre l’export italiano di almeno 20 miliardi di euro e che metterà a rischio oltre 100mila posti di lavoro”.

Ma quindi siete pronti a sfiduciare von der Leyen?

“La discussione è prematura e rischia di essere controproducente. Io inviterei la presidente piuttosto a rilanciare e rafforzare il lavoro sulle proposte che abbiamo avanzato per attenuare l’impatto dei dazi. Occorre rinegoziare e ampliare la lista dei prodotti che ne sono esenti. Servono investimenti per sostenere la domanda interna e investimenti comuni per arrivare a un’autonomia strategica dell’Europa”.

Più concretamente?

“Servirebbe un nuovo Next Generation Eu da 800 miliardi per investimenti nelle filiere strategiche e per difendere il modello sociale europeo. Servirebbe anche un programma simile al Sure per difendere l’occupazione e dobbiamo lavorare per arrivare a imporre una Global Minimum Tax alle grandi multinazionali”.

C’è chi ha proposto di creare un nuovo fondo Ue o di utilizzare le risorse del Pnrr per aiutare le aziende italiane. Lei è d’accordo o così finiremmo per pagare noi i dazi degli americani?

“La superficialità con cui il governo ha affrontato il tema è evidente. Mentre il premier spagnolo Pedro Sánchez ha già predisposto fondi veri per sostenere le imprese e tutelare l’occupazione, in Italia a oggi non c’è nulla. Solo comunicati stampa e annunci social su un fondo da 25 miliardi che non esiste. È il gioco delle tre carte. Il governo deve sostenere le aziende colpite, anche indirettamente, dai dazi. Ma bisogna evitare di toccare i fondi di coesione, perché sarebbe un doppio danno al Paese”.

Cos’altro può fare l’Europa?

“Cercare nuovi mercati di sbocco, accelerando su accordi commerciali come quello con il Mercosur e investire nella politica industriale interna”.

Parliamo di Regionali. Il candidato del campo largo nelle Marche, Matteo Ricci, è sotto inchiesta. È ancora lui l’uomo su cui puntare per il centrosinistra e i 5 Stelle?

“Sì, sono fiducioso in un esito positivo di questa vicenda, pur rispettando il lavoro dei magistrati. Un avviso di garanzia non può essere un’anticipazione di condanna”.

E Roberto Fico è il candidato giusto per il centrosinistra in Campania?

“Stiamo ancora lavorando sul programma. Un lavoro che ci porterà alla definizione del candidato migliore. Dobbiamo costruire un’alleanza progressista di centrosinistra che includa il Movimento 5 Stelle e parta dalla maggioranza che ha governato con risultati straordinari in sanità, ambiente, politiche sociali, scuola e giovani”.

Suo padre farebbe bene a presentare una lista civica?

“Si sta ragionando. Il lavoro prioritario è quello della costruzione di un programma di governo. Arriveremo alla soluzione migliore, più equilibrata, per tenere in campo le forze politiche e anche quelle civiche”.